Ecco i tre romanzi finalisti del Premio Letterario Manzoni di 50&Più Confcommercio Lecco
Il vincitore sarà decretato dalla Giuria Popolare il prossimo 12 ottobre durante la serata in Camera di Commercio
LECCO – Due autrici donne e un romanzo d’esordio: questa la terna finalista del Premio Letterario Manzoni selezionata dalla Giuria Tecnica e presentata questa mattina, venerdì, presso la sede di Confcommercio Lecco. Il premio, targato dall’Associazione 50&Più Confcommercio Lecco, è giunto alla sua 15^esima edizione.
I romanzi selezionati
Francesca Diotallevi, Marco Lupo e Laura Pariani i nomi degli autori in “lizza”: a decretare il vincitore, come ogni anno, sarà la Giuria Popolare, composta da 100 lettori, che si esprimerà il prossimo 12 ottobre in Camera di Commercio. Questi i romanzi: “Dai tuoi occhi solamente” (Neri Pozza) per Diotallevi, “Hamburg: la sabbia del tempo scomparso” (Il Saggiatore) per Lupo e “Il gioco di Santa Oca” (La Nave di Teseo) per Pariani. Tre libri “molto diversi e distanti nel tempo tra loro ma accomunati da un carattere importante: raccontare degli ultimi, i dimenticati” come ha sottolineato Gian Luigi Daccò, ideatore, quindici anni fa, del Premio Letterario Manzoni e oggi membro della Giura Tecnica, composta da Ermanno Paccagnini (presidente), Alberto Cadioli, Gianmarco Gaspari, Luigi Mascheroni, Stefano Motta, Mauro Novelli, Giovanna Rosa. I tre finalisti sono stati selezionati tra 53 titoli pervenuti.
Un Premio “sempre più importante”
“Il Premio Letterario Manzoni ha assunto negli anni un’importanza sempre più rilevante sia per il nostro territorio che a livello nazionale – ha detto Eugenio Milani, presidente di 50&Più Confcommercio – a dimostrazione di ciò il crescente numero di titoli che di anno in anno vengono inviate dalle case editrici più svariate. Questo ci fa davvero piacere, eventi del genere servono alla città”. Oltre ai tre romanzi finalisti quest’anno l’associazione ha deciso di consegnare anche un Premio Speciale della Giuria alla graphic novel “La vita che desideri” di Francesco Memo e Barbara Borlini: “Il romanzo grafico è un genere sempre più emergente che ci è sembrato opportuno valorizzare in questa edizione, tanto più quest’opera che con maestria ci regala un affresco storico importante”.
“Iniziative come il Premio Letterario Manzoni – ha aggiunto l’assessore alla Cultura del Comune di Lecco Simona Piazza – servono non solo alla città di Lecco ma anche alle persone: in particolare, questo evento accende i riflettori sulla cultura della lettura, spesso sopraffatta dalle nuove tecnologie e dai mass media, quale importante pilastro della formazione. Ricordo poi che il Premio si inserisce da diversi anni all’interno della Rassegna Culturale Lecco Città dei Promessi Sposi che vuole essere un tributo ad Alessandro Manzoni, autore legato alla nostra città”.
Pregio letterario
“Consegnare il Premio Manzoni al Romanzo Storico è un onore, un privilegio ma anche un pericolo – ha commentato Stefano Motta, membro della Giuria Tecnica – ci tengo infatti a sottolineare che questo è un Premio Letterario: per selezionare i titoli finalisti abbiamo tenuto conto del criterio del pregio letterario, questi tre romanzi sono scritti bene. Abbiamo Diotallevi, con ‘Dai tuoi occhi solamente’, dedicato alla grande fotografa Vivian Meier, scritto a ‘flash’, abbiamo ‘Hamburg’ dell’esordiente Lupo, che narra dei dimenticati bombardamenti del 1943 che distrussero Amburgo, pagine spaventose, infine un romanzo come ‘Il gioco di Santa Oca’ di Pariani, scritto al ritmo della camminata e dei carretti, gli unici mezzi per spostarsi nel 1600. Non è stato facile arrivare a questa selezione, e credo che ancora più difficile sarà per la Giura Popolare decretare il vincitore: sarà interessante scoprire, il prossimo ottobre, chi di questi tre autori la ‘spunterà’ “.
La graphic novel
Cenno a parte al romanzo grafico vincitore del Premio Speciale della Giura, “La vita che desideri”, opera di Francesco Memo e Barbara Borlini (Tunuè Editore). Un libro vibrante, riccamente documentato che narra con forza e slancio un arco di tempo di circa trent’anni della storia italiana: dalla Prima Guerra Mondiale all’indomani dell’8 settembre 1943. Il racconto, scandito da diverse dominanti cromatiche, riflette sui temi della violenza pubblica e privata, del conformismo, della Shoah, delle leggi razziali, in un’epoca di forti tumulti e cambiamenti politici e sociali.
Alla presentazione dei finalisti erano presenti anche l’avvocato Giovanni Priore, presidente di Acel Energie, sponsor della manifestazione e Peppino Ciresa, in rappresentanza di Confcommercio Lecco: “Con la XV edizione del Premio Alessandro Manzoni, tornano ad accendersi i riflettori sulla nostra città quale polo vivo in ambito culturale. Un risultato importante in termini di prestigio e di notorietà che, di edizione in edizione, questo Premio è riuscito ad ottenere, portando sul palcoscenico di Lecco autorevoli firme di scrittori che hanno saputo interpretare con originalità e passione il genere del romanzo storico, che proprio ne “I Promessi Sposi” ha commentato Priore.
“Ringrazio 50&Più di Confcommercio e tutti coloro che ogni anno si spendono per questa importantissima iniziativa che concorre a far crescere la nostra città” ha concluso Ciresa.
I romanzi in breve
“Dai tuoi occhi solamente”, Francesca Diotallevi
New York, 1954. Capelli corti, abito dal colletto tondo, prime rughe attorno agli occhi, ventotto anni, Vivian ha risposto a un’inserzione sul New York Herald Tribune. Sola nella camera che le è stata assegnata, Vivian scosta le tende dalla finestra, lancia un’occhiata al cortiletto ombroso e spoglio nel sole morente di fine giornata, estrae dalla borsa la Veronasua Rolleiflex e cerca la giusta inquadratura per catturare il proprio riflesso che appare contro l’oscurità del vetro. È il solo gesto con cui trova il suo vero posto nel mondo: stringere al ventre la sua macchina fotografica e rubare gli istanti, i luoghi e le storie che le persone non sanno di vivere. Uno struggente, autentico romanzo sulla vita di una delle grandi artiste «invisibili» del xx secolo: Vivian Maier.
“Hamburg: la sabbia del tempo scomparso”, Marco Lupo
Il lunedì è il giorno per ritrovarsi nella libreria. Un giorno un uomo porta con sé alcuni romanzi di uno scrittore di cui si sono perse le tracce. Appena iniziano a leggere, l’autore li inghiotte nell’universo delle macerie di Amburgo 1943, nella tempesta di fuoco precipitata dal ventre dei bombardieri; nell’universo di un bambino ingrigito dalla polvere in un bunker sotterraneo e destinato a diventare presto un orfano, che pochi anni dopo deciderà di raccogliere tutte le schegge esiliate di questa drammatica storia. Nelle sue parole riprendono vita i fantasmi di Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill e Adolf Hitler. Un’opera al nero che sfuma continuamente i contorni della narrazione e sfugge alla linearità del racconto per mutarsi, tra finzione e realtà, incubo e ricordo, in un coro di vite e memorie al centro del quale pulsano voci rotte dalla fame, braccia rose dalla rabbia e spettri inceneriti.
“Il gioco di Santa Oca”, Laura Pariani
Autunno 1652. Un pugno di uomini, stanchi di subire le angherie dei nobili e dei soldati che razziano i paesi della brughiera lombarda, si raccoglie intorno a Bonaventura Mangiaterra, un capopopolo che affascina i suoi compagni con la Bella Parola, una versione personale e ribelle delle storie della Bibbia. Bonaventura diventa presto una leggenda tra i contadini e i poveri: ha carisma, saggezza e una lingua sciolta con cui predica la libertà. In breve la sua banda cresce di numero e forza, minacciando il potere costituito. Per fermare la rivolta, l’Inquisizione e i nobili della zona schierano infide spie e un esercito poderoso. Vent’anni dopo, la cantastorie Pùlvara ripercorre le stesse brughiere che hanno vissuto l’epopea di Bonaventura e della sua banda. Un romanzo di ribellione e libertà, la storia di un sogno di giustizia e di una donna coraggiosa che sfida le convenzioni del suo tempo.
“La vita che desideri”, Francesco Memo e Barbara Borlini
Al centro della narrazione c’è la vita di Giulio, scandita dai grandi avvenimenti dell’epoca. Nel 1914 un giovane Giulio assiste a un omicidio passionale e viene poi mandato a combattere sul Carso. Lo ritroveremo nel 1935 quando lavora in un hotel sul Lago Maggiore, qui conosce Giorgio, accecato dall’ideologia fascista, con cui sviluppa una relazione. In fine nell’autunno ‘43, Giorgio, oramai passato ai partigiani, riprende contatti con Giulio per condurre un’attività di spionaggio. Francesco Memo e Barbara Borlini disegnano un affresco storico in un’epoca di forti tumulti e cambiamenti politico sociali.