Serve un nuovo ponte che sostituisca il San Michele: dopo Calusco anche Merate fa sentire la propria voce
La mozione è stata presentata dal gruppo di maggioranza Più Prospettiva: verrà discussa nel prossimo consiglio comunale
MERATE – Una mozione per chiedere agli enti competenti di realizzare un nuovo collegamento viario e ferroviario in sostituzione del ponte San Michele. E’ quanto ha protocollato oggi, lunedì, il capogruppo di Più Prospettiva Paolo Centemero chiedendo al prossimo consiglio comunale (che dovrebbe riunirsi prima di Natale) di esprimersi su una vicenda importante e attuale come quella relativa alla necessità di realizzare un nuovo collegamento carrabile e ferroviario che colleghi le sponde lecchesi e bergamasche dell’Adda.
Un testo analogo era stato già presentato e approvato all’unanimità nei giorni scorsi in Comune a Calusco. Ora anche Merate vuole fare sentire la propria voce con una mozione indirizzata a RFI, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, a Regione Lombardia, alle Province di Bergamo, Lecco, Monza e Brianza e alla Città Metropolitana di Milano.
Un problema di tutto il territorio
Le richieste sono semplici e chiare. Dal riconoscimento della priorità della “costruzione di un nuovo ponte ferroviario a doppio binario e carrabile a doppio senso di marcia lungo la direttrice Carnate-Paderno d’Adda-Calusco-Bergamo, adeguato ai flussi di traffico esistenti e futuri e compatibile con l’ambiente naturalistico circostante” al fatto che “ogni soluzione e analisi sia concertata con le comunità coinvolte, prevedendo preventivamente un approfondito studio del traffico, finalizzato a evitare ricadute negative sulla mobilità locale dei Comuni più direttamente interessati”.
Non solo, ma viene chiesto anche che sia “istituito un tavolo tecnico – politico a livello regionale con la presenza di una rappresentanza degli enti locali, affinché si possa giungere al più presto ad una progettazione condivisa” e che tutto questa avvenga garantendo la “costante manutenzione del ponte San Michele al fine di consentirne la totale fruibilità”.
Il Ponte San Michele non basta
Richieste che nascono da alcuni dati di fatto oggettivi, primo tra tutti quello che la “ristrutturazione del ponte in ferro di San Michele, risalente alla fine del 1800, non potrà costituire soluzione definitiva delle problematiche oggi a tutti evidenti, alla luce delle sempre più pressanti ed aumentate esigenze di trasporto e di rapidità degli spostamenti, di persone e merci”.
Nella mozione viene ribadito anche il fatto che il ponte, riaperto l’8 novembre al traffico viario, prevede comunque i noti limiti alla circolazione stradale, tra cui il senso unico alternato e il limite di portata massima di 3,5 tonnellate. Un problema, quello del sottodimensionamento del ponte, condiviso anche con quelli di Brivio e di Trezzo, comunque distanti tra loro più di 20 chilometri.
Un occhio di riguardo anche per l’aeroporto di Orio
Da qui la considerazione che “i tempi e i modi della ristrutturazione e della riapertura del ponte devono essere affrontati come tema non solo di interesse locale bensì più ampio, poiché riguardanti i numerosi Comuni, non solo quelli interessati da stazioni ferroviarie, ma anche i Comuni limitrofi, considerato infatti che sul ponte transitano lavoratori e studenti, anche del Meratese, che quotidianamente si spostano in direzione Bergamo-Milano e viceversa”.
Un respiro più ampio che serve anche per dare risposte a un tessuto produttivo, come quello delle Provincie di Lecco e Bergamo, che fatica a reggere concorrenze agguerrite ed è sempre più in difficoltà nel suo sviluppo economico e sociale. Non meno importante il discorso relativo all’aeroporto di Orio al Serio, oggi considerato terzo scalo nazionale: “E’ necessario garantire fluidità nei collegamenti con gli aeroporto milanesi e i centri urbani più importanti, in primis attraverso collegamenti di tipo ferroviario”.