In Commissione territorio la presentazione del progetto definitivo di riqualificazione dell’arteria
Critica la minoranza: “E’ una tangenziale, nulla di più. Intervento carente sul fronte del verde e della mobilità dolce”
MERATE – Sarà la prima smart road della città, innovativa per quello che riguarda l’illuminazione pubblica, la videosorveglianza, gli impianti di ricarica dei veicoli elettrici e l’arredo urbano. E’ questo l’aspetto (l’unico) della riqualificazione di viale Verdi su cui tutti si sono riconosciuti d’accordo l’altra sera, giovedì, durante la commissione urbanistica (convocata a porte chiuse e trasmessa in streaming), chiamata a esprimersi in merito all’imponente e corposo intervento di riqualificazione del viale che attraversa da est a ovest la città.
Giudicato dai consiglieri di minoranza di Cambia Merate anacronistico sotto l’aspetto della tutela del verde e della mobilità dolce (con particolare riferimento all’eliminazione della pista ciclabile ora ricavata ai margini della carreggiata), l’intervento è stato illustrato dal sindaco Massimo Panzeri, che ha ricapitolato per sommi capi la storia del progetto, la cui stesura era stata iniziata dalla precedente amministrazione in cui l’attuale primo cittadino sedeva sui banchi dell’opposizione: “Definii quel progetto monco perché mancava la parte relativa di collegamento con l’ingresso alla rotonda sulla Sp 342. Ora abbiamo inserito anche quella tratta e mi piace sottolineare come siamo di fronte a una vera e propria riqualificazione della strada che è la porta di accesso alla nostra città e il collegamento tra numerosi servizi”.
Il sindaco: “Un lungo percorso democratico”
Panzeri ha poi voluto sottolineare come l’intervento fosse stato inserito nel programma elettorale, ribadendo la “democraticità” di questo intervento con una risposta, neanche troppo velata, alle critiche piovute nelle ultime settimane in merito al previsto abbattimento di alcune piante nella zona dell’asilo nido e della scuola materna. “Tecnicamente anzi, con la realizzazione delle rotonde al posto dei semafori, ci sarà un aumento di verde” ha aggiunto scatenando l’ironica reazione del consigliere Alessandro Pozzi, pronto a rilevare come le aiuole di una rotonda non sia proprio equiparabili a un albero.
Incassato il colpo, Panzeri ha poi proseguito parlando delle opere ai sottoservizi previste, tra cui l’interramento di tutte le linee aeree in modo da poter eliminare “quegli orrendi pali di cemento che ancora insistono sulla via” e ha rimarcato con orgoglio gli oltre 4.400 metri quadri di marciapiedi, nuovi o rifatti, che serviranno per mettere in sicurezza la mobilità lenta.
I parcheggi
Complice la richiesta di chiarimenti avanzata sempre da Pozzi, un focus a parte è stato poi dedicato ai parcheggi, il cui numero complessivo (129) risulta invariato rispetto all’esistente. “Rispetto al progetto preliminare ci sono delle modifiche importanti alle due aree parcheggio. Per ciò che concerne la prima, quella ribattezzata piazzetta Tamandi, è previsto il posizionamento delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche e una casetta dell’acqua. La piantumazione esistente verrà salvaguardata e implementata con 9 nuove essenze arboree”.
L’area davanti all’asilo e alla scuola materna
Più complessa la situazione davanti all’asilo nido e alla materna. “Qui è prevista la creazione di una zona cuscinetto di fronte alle uscite dei due plessi dando continuità al camminamento pedonale. Otto delle attuali piante verranno rimosse, mentre le altre verranno mantenute. Per quanto riguarda la parte di fronte al Cdd, è prevista l’eliminazione di un abete e il posizionamento di nuovi alberi. Abbiamo accolto anche la richiesta degli amici del Cse di adibire parte del giardino a orto. Non solo, ma parte della pista di atterraggio di emergenza degli elicotteri, ora inutilizzata, verrà riconvertita a verde mentre l’altra metà a parcheggio”. Complessivamente è previsto il mantenimento di 7 abeti, 2 pini e della magnolia all’ingresso dall’asilo nido. “Al termine il saldo del verde sarà positivo”.
La smart road
La vera innovazione, rispetto al progetto preliminare, è rappresentata dalle dotazioni tecnologiche previste lungo il viale grazie all’accordo raggiunto con Enel X, società che ha già in concessione il servizio di illuminazione pubblica della città. “Non siamo di fronte a una semplice asfaltatura ma a una progettualità che guarda davvero avanti” ha chiosato soddisfatto l’assessore competente Andrea Robbiani: “Rivoluzioneremo questo asse viario a partire dall’illuminazione con la sostituzione di 43 corpi illuminanti e 4 portali attraversamenti con 92 nuovi apparecchi di cui 17 rotonde, 28 illuminazione complessiva, 14 pedonali e altri 33 per illuminazione stradale. Grazie a questo tipo di infrastrutture tecnologiche sarà possibile accedere a una serie di servizi legati ad esempio all’abbandono di rifiuti e di oggetti e al vandalismo”.
La proposta di Enel X
“Sarà insomma possibile capire cosa succede sulla strada, avere conto dei veicoli che passano e della loro direzione, leggere le targhe e risalire alle violazioni del codice della strada. Realizzeremo insomma quello che viene chiamato l’agente di polizia locale elettronico riuscendo ad attuare il crowd control, gestendo il territorio in maniera attiva. Il tutto, chiaramente, senza violare la privacy”. A impreziosire ulteriormente il tutto l’offerta migliorativa di Enel x che ha previsto l’installazione di panchine solari per le ricariche, delle juice lamp per fare la ricarica delle macchine direttamente dal lampione e della Juice pump per la ricarica veloce. “Anche per Enel questo è un progetto pilota” ha sottolineato Robbiani mentre Panzeri ha aggiunto di essere già riuscito a risparmiare già 80mila euro prima di iniziare grazie all’accordo trovato con la società concessionaria.
Valsecchi: “Il meglio possibile in base alle condizioni di partenza”
Anche Angelo Valsecchi, dirigente della Provincia, estensore del progetto, ha voluto sottolineare come “con questo intervento si è cercato di contemperare tutti gli interessi partendo da quello della sicurezza, della funzionalità e dell’efficienza. La ritengo la soluzione ottimale per questa via perché siamo riusciti a creare qualcosa come 3 chilometri di marciapiedi protetti a destra e sinistra dell’arteria principale della città”.
Scomodando il paragone calcistico del commissario tecnico che vorrebbe costruire la squadra con tutti i miglior giocatori, Valsecchi ha sottolineato come si sia dovuto tener conto delle condizioni di partenza della strada: “Abbiamo realizzato il meglio di quanto era possibile fare. Dal òpunto di vista tecnico questa è la soluzione più efficiente. Se lo sarà davvero lo dirà il tempo, ma credo che non verrò smentito. E’ la soluzione più congeniale per il contesto in cui ci troviamo”. Da qui l’invito a portare avanti l’iter per non trovarsi con l’ennesimo progetto incompiuto.
Pozzi: “In 13 mesi si poteva fare di più”
Riconosciuti i passi in avanti sul fronte dell’innovazione tecnologica, la minoranza ha però parlato di grandi attese deluse. “Sono passati 13 mesi da quando il preliminare è andato in Consiglio comunale – ha rimarcato Pozzi – Avremmo sperato che in tutto questo tempo si fosse messo mano ai limiti oggettivi ed evidenti di questo progetto. Passiamo oltre gli 800mila euro previsti per due rotonde e parliamo di un’opera da 3milioni di euro che non prevede una ciclabile quando tutto il mondo viaggia invece in questa direzione.
Nelle ultime settimane cittadini e associazioni si sono mobilitati per chiedere la salvaguardia delle piante. Ho visto una bella partecipazione che merita considerazione. Questo inoltre è un progetto debole sul fronte dell’arredo urbano e degli spazi di socialità. Crediamo che viale Verdi meritasse di più”.
Perego: “E’ una tangenziale, nulla di più”
Parole a cui ha fatto eco il consigliere Roberto Perego: “Non bollate i nostri atteggiamenti come pretestuosi. Rappresentiamo comunque una buona fetta della cittadinanza. Quanto al progetto, è una tangenziale. Si potevano mettere alberi o almeno una pista ciclabile. Il progetto è limitativo: andava bene 30 o 40 anni fa. E’ questa la Merate del 2030? Ben vengano le innovazioni tecnologiche di Robbiani, ma il progetto di base resta una tangenziale che non riqualifica nulla e toglie pure dei pini marittimi”.
Un acceso dibattito
Critiche che hanno acceso il dibattito con il vice sindaco Giuseppe Procopio pronto al contrattacco: “Si sono levati ambientalisti da Lierna in giù contro questo progetto e nulla ho sentito invece sui 32mila metri quadri di verde che verranno eliminati per far fronte a un centro commerciale (quello delle Marasche a Osnago in corso di realizzazione, ndr). La pista ciclopedonale non c’è per questioni di sicurezza perché viale Verdi è disseminata di passi carrai. Non posso e non voglio accettare critiche sulla portata economica del progetto da chi dice che si sarebbe aspettato di più. Tacciare il comitato Viale Verdi come comitato elettorale (lapsus del consigliere Perego quando parlava del gran movimento creato intorno al progetto, ndr) è riduttivo per un gruppo di persone che ha organizzato tantissime attività, dai pranzi alle iniziative di vicinato. Non siamo infastiditi dal lavoro, legittimo, che svolgete come minoranza. Stupisce vedere arrivare ora delle critiche a un progetto di cui si discute da tre anni e che è già stato analizzato dalla Sovraintendenza e dalla commissione paesaggio”.
“Ambientalismo diverso a seconda dei colori politici”
Una critica a cui si è accodato l’assessore Robbiani parlando di un ambientalismo diverso a seconda dei colori politici delle amministrazioni e invitando le persone alla coerenza nei propri atteggiamenti e nelle scelte di ogni giorno. Ne è scaturito un acceso botta e risposta con il consigliere Pozzi pronto a ringraziare Robbiani “per il carico di luoghi comuni sull’ambientalismo” e a sua volta etichettato come “intellettuale da strapazzo” dall’ex sindaco leghista meratese.
A chiudere il giro degli interventi l’assessore al Bilancio Alfredo Casaletto: “Dobbiamo tenere conto delle condizioni in cui si trova viale Verdi e come si è costruito negli anni 50 e 60 qui senza l’attenzione e la cura che c’è oggi. Il grande merito di questo progetto è stato quello di mettere al centro le questioni legate alla sicurezza”.
Ora l’iter prevede il passaggio in giunta per l’approvazione del progetto definitivo. Dopodichè si potrà bandire la gara e dare avvio ai lavori.
ECCO ALCUNE IMMAGINI DI COME SARA’ VIALE VERDI IN BASE AL PROGETTO