Il gruppo di opposizione di Cambia Merate interviene sulla querelle del campo da basket di via Marconi a Cassina
“Chiediamo rimedi all’amministrazione comunale per sistemare un vero e proprio errore urbanistico”
MERATE – “La sede naturale della struttura sarebbe stata il centro sportivo di Cassina, dotato di illuminazione e spogliatoi. Ma visto che ormai è tardi per dire l’ovvio, sollecitiamo l’amministrazione comunale a chiarire il motivo dello spostamento del campo vicino alle case dell’ambito di trasformazione 2. Chiediamo anche che rimedi intende mettere in atto per quello che può essere definito come un vero e proprio errore urbanistico della precedente Giunta, valutando la fattibilità di soluzioni alternative come la regolamentazione dell’uso e la riduzione della rumorosità dei canestri”. E’ questa la posizione del gruppo di minoranza Cambia Merate in merito alla questione del campo da basket situato nel mezzo delle nuove residenze realizzate in via Marconi, provocando molte lamentale per la rumorosità e i disagi da parte dei residenti.
Ecco l’intero comunicato di Cambia Merate
Che il comparto di Cassina (denominato ATR2) sia nato sotto una stella non particolarmente promettente è noto da tempo. Prima contestato perché l’insediamento di Cassina, insieme all’ATR1 di Brugarolo, ha comportato ulteriore consumo di suolo, non invece una mera riqualificazione urbanistica dell’esistente.
Ad inizio 2017, in sede di adozione del Piano Attuativo, l’allora gruppo consiliare di minoranza presentava una serie di osservazioni volte a sospenderne l’approvazione, approfondire la natura degli standard di qualità da corrispondere al Comune e richiedere ad un adeguamento dei parametri urbanistici, ritenuti svantaggiosi per la collettività.
Ora è l’eccessiva prossimità del campo da basket (pagato, in definitiva, con soldi dei contribuenti) alle abitazioni ad essere motivo di lamentele di alcuni residenti del nuovo comparto, sia per i rumori del rimbalzo della palla sul tabellone che per l’invasione da parte di qualche giovane dei giardini privati nel tentativo di recuperare i palloni non andati a canestro.
Nel dibattito interviene l’assessore all’Urbanistica Procopio che afferma che tra case e campo mai erano state previste alberature e che, se sono circolate immagini di una siffatta soluzione, non sono attribuibili all’Amministrazione.
Peccato che Procopio non conosca gli atti, visto che proprio sul sito del Comune tali immagini facciano bella mostra di sé (si tratta in realtà di tavole di progetto approvate quali allegati alla delibera di Giunta comunale n. 23 del 2017 che si trovano a questo link:
https://drive.google.com/drive/folders/0B1fB5ccV4FB4SHZYSHpLYUd1RkE , si vedano in particolare le tavole nn. 10 e 19 e il Fascicolo illustrativo) e che successivamente, per ragioni che non ci sono state spiegate, il campo è stato traslato a Nord e le alberature eliminate (nonostante il “Filare alberato per fascia di mitigazione” avrebbe almeno in parte ridotto i problemi che lamentano alcuni residenti).
Spiace prendere atto che l’assessore Procopio sia così poco sul pezzo…
Questo gruppo di minoranza nei mesi scorsi ha avuto modo di sollecitare proprio il vicesindaco Procopio a verificare se lo stato di fatto delle opere fosse conforme al progetto approvato e alla convenzione urbanistica sottoscritta con il lottizzante, in vista del collaudo del campo sportivo e della consegna delle opere al Comune, visto che ad oggi l’area è ancora nella disponibilità dei privati. E dopo che abbiamo chiesto di verificare se i muretti in calcestruzzo, ad una distanza spesso ravvicinata dal campo, fossero sicuri per i ragazzi, sono comparsi alcuni materassini, di quelli che smorzano le conseguenze in caso
d’impatto.
Ormai è tardi per dire l’ovvio, ovvero che la sede naturale della struttura fosse il centro sportivo di Cassina, dotato di illuminazione e spogliatoi, che dovrà comunque essere rinnovato e adeguato; sollecitiamo però l’Amministrazione Comunale affinché chiarisca il motivo dello spostamento del campo vicino alle case dell’ATR2 e, in vista della presa in carico dell’area, rimedi a quello che può essere a ragione definito come un vero e proprio errore urbanistico della precedente Giunta, valutando la fattibilità di soluzioni alternative come la regolamentazione dell’uso e la riduzione della rumorosità dei canestri.
Un’ultima annotazione: per quale motivo l’Amministrazione comunale si comporta da proprietaria del campo, affiggendo, su ordine del Sindaco, cartelli di divieto e di regolamentazione, nonostante il campo da basket non sia collaudato e ancora non sia in proprietà del Comune?”
Aldo Castelli, Patrizia Riva, Gino del Boca, Alessandro Pozzi, Roberto Perego