La posizione della Cgil di Lecco in merito all’aumento delle bollette di luce e gas
“Il prezzo della componente energetica รจ solo metร del costo in bolletta, il resto sono tasse. Quanto fatto dal Governo finora non รจ sufficiente”.
LECCO – Come previsti, sono arrivati i temuti rincari nelle bollette di luce e gas. A partire da ottobre, gli aumenti, secondo quanti rilevato dalla Cgil,ย sono stati in media del 30% sulle fatture della luce e del 15% su quelle del gas, che in termini monetari si traducono in un incremento medio di circa 145 euro lโanno per lโenergia elettrica e di circa 155 euro per il metano.
Gli interventi messi in campo dal Governo (su tutti l’azzeramento degli oneri di sistema per il prossimo trimestre e l’abbassamento dell’Iva sul gas al 5%) hanno permesso di contenere in parte questa โstangataโ, che avrebbe potuto portare a un aumento del costo dellโenergia addirittura del 45%.
La CGIL, tuttavia, ritiene che quanto fatto dallโesecutivo โnon sia sufficiente. Lโenergia non รจ un bene di lusso, e come tale non puรฒ subire incrementi cosรฌ sostanziosi e rapidi. Deve esserci un limite, altrimenti ci attende in primis una grave frattura sociale, ma anche una pericolosa fase di depressione economica dovuta al calo generalizzato dei consumi. Oltre agli evidenti effetti economico-sociali, il rischio รจ quello di vanificare tutti gli sforzi fatti a favore della trasformazione ecologica. Bisogna evitare โ dice il sindacato – che un processo decisivo come il cambio del modello energetico venga avversato da milioni di persone, e che passi lโidea per cui i rincari in bolletta siano un effetto collaterale della transizione ecologica: circa l’80 per cento degli aumenti dell’energia, infatti, รจ attribuibile al gas naturale, mentre non piรน del 20 per cento รจ legato al rincaro dei permessi di emissione (ossia il โcosto per inquinareโ che ogni Stato deve sobbarcarsi). Al contrario, questa situazione evidenzia la necessitร di accelerare sullo sviluppo delle rinnovabili, visto che le risorse naturali sono gratuite, costano meno e rendono il Paese meno dipendente dallโapprovvigionamento esternoโ.
Il commento del Segretario generale della CGIL Lecco, Diego Riva: โEโ tempo di cambiare la struttura della bolletta elettrica, che รจ gravata di costi non pertinenti perchรจ non legati allโenergia. In una bolletta il prezzo effettivo per la componente energetica รจ solo la metร del complessivo che paga il cittadino, il resto รจ composto da tasse e accise. Sarร bene che la bolletta torni ad essere quello che รจ: un misuratore del consumo effettivo di energiaโ.
Eโ notizia di questi giorni lo stanziamento di un ulteriore miliardo di euro da parte del Governo per contrastare il caro energia, portando cosรฌ a 3,8 miliardi la cifra complessiva destinata a calmierare gli aumenti.
โIl provvedimento in sรฉ รจ sicuramente positivo โ aggiunge Riva – perchรฉ risponde al Paese e ai redditi bassi, che piรน degli altri hanno sofferto i rincari in bolletta, ma questo non puรฒ bastare per disinnescare lo sciopero generale indetto da CGIL e UIL per giovedรฌ 16 ottobre. Non รจ sufficiente un singolo decreto, seppur condivisibile nel merito, per cambiare una decisione ponderata e fondata su solide basi. La scelta dello sciopero, infatti, รจ stata assunta dopo settimane di mobilitazione a causa della continua mancanza di risposte da parte dellโesecutivo alle nostre rivendicazioni su fisco, pensioni, ammortizzatori sociali e contrasto alla precarietร del lavoroโ.
Continua Riva: โAvevamo chiesto un progetto organico di superamento della legge Fornero, una fiscalitร rivista nel senso di una maggiore equitร , investimenti certi su sanitร e scuola per superare le criticitร evidenziate dalla pandemia. Il confronto di queste settimane, purtroppo, ha prodotto solo l’impegno a rivedersi nel 2022, ma nessun risultato concreto. La Legge di Bilancio, in particolare, ci risulta inaccettabile perchรฉ determina cambiamenti in senso regressivo, in contrasto con le nostre richieste e con la Costituzioneโ.
Lโappuntamento per il 16 dicembre รจ quindi confermato: torniamo in piazza insieme alla UIL per la giustizia sociale, dimenticata da questa manovra.