Luna infuocata nel lecchese: parola all’ufologo

Tempo di lettura: 3 minuti

LECCO – Torniamo a parlare della “Luna infuocata”, lo strano fenomeno osservato nella notte del 27 giugno scorso, quando dal cielo cupo si fece largo un’insolita Luna dalla luce rosso vivo, con una tonalità talmente accesa da sembrare un incendio nascosto malamente dalle nubi (vedi articolo).

L’evento è stato colto nella Brianza oggionese, ma testimonianze analoghe sono giunte da altre città italiane, relative ad accadimenti analoghi, notati però la sera precedente a Torino, Genova e Roma; tutte raccontavano di una sfera di fuoco apparsa nella coltre celeste, e poi scomparsa tra le nuvole. Subito è scattata la caccia all’UFO, così abbiamo deciso di contattare un esperto: il dott. Alfredo Benni, coordinatore regionale per la Lombardia del Centro Ufologico Nazionale.

Spesso veniamo contattati da persone sorprese nel vedere Marte, Venere o alcune stelle molto luminose all’ orizzonte, brillare con i colori dell’ arcobaleno, e scambiano tale fenomeno per UFO. Inoltre, l’atmosfera è in grado di distorcere l’ oggetto se osservato con un binocolo, quindi con un campo visivo abbastanza ristretto, e sembrerà che addirittura tale oggetto si muova. Nulla di più falso.

In realtà, se ci riferiamo nello specifico al caso della Luna rossa, credo si tratti di un normale fenomeno di diffusione ed assorbimento di frequenze luminose. E’ lo stesso fenomeno che rende il sole rosso al tramonto, ed è dovuto al fatto che la luce del sole, come quella della Luna, passa attraverso uno strato maggiore di atmosfera e quindi di polveri. Le polveri assorbono la componente blu della luce e lasciano passare quella rossa. Da qui la percezione che la Luna al tramonto sia più grossa e rossa.

Così come l’alba e il tramonto per il Sole – sottolinea il dott. Benni –anche la Luna ha le sue fasi di alba e tramonto lunare. Dalla foto si nota come la Luna sia quasi sull’ orizzonte, e quindi risente degli stessi effetti di diffusione ed assorbimento atmosferico che provocano il fenomeno del “Sole rosso”. E questo perché, all’ orizzonte, la luce emessa da un corpo celeste deve passare più atmosfera.”

 

“Se l’oggetto osservato è tangente alla Terra, ovvero in prossimità dell’orizzonte per chi osserva, la luce perderà maggiori informazioni nell’attraversare l’atmosfera, e verrà assorbita maggiormente la radiazione nello spettro del colore blu.  Il risultato – conclude – è che si vedrà l’oggetto rosso e sovente anche deformato. Questo concetto si applica anche alle stelle o ai pianeti”.

Una bolla di sapone, insomma, per quanti si aspettavano il segno di un possibile contatto alieno o il presagio dell’imminente apocalisse. I fans dei Maya dovranno portare ancora un po’ di pazienza.