LECCO – Dovrebbe essere svelato a giorni il piano del Governo per la riorganizzazione delle Province, in particolare saranno i tecnici del Ministero incaricato a rivelare i criteri con i quali verrà attuata tale riforma. Nel frattempo, dopo il commento del presidente della Provincia di Lecco Daniele Nava, è giunto oggi l’intervento dell’assessore provinciale alla Cultura, Marco Benedetti:
“L’ultimo progetto del governo Monti sul ridimensionamento delle Province conferma la proposta di cancellazione delle Giunte provinciali, dell’elezione diretta del Presidente e dei Consiglieri provinciali, ma peggiora ulteriormente la situazione, smembrando di fatto enti intermedi come la Provincia di Lecco, operativa da 17 anni, destinandola ad accorpamenti tutti ancora da decidere.
La battaglia demagogica sulle Province porterà al risultato che come Provincia di Lecco non avremo alcun risparmio sui costi della pubblica amministrazione, i cittadini non saranno più direttamente rappresentati, avremo un organo composto da dieci consiglieri eletti dai consigli comunali con un presidente di “facciata” senza alcun potere e la rappresentanza lecchese marginale.
Cancellando la Provincia perderemo il tribunale, i comandi provinciali delle forze dell’ordine, il provveditorato agli studi e la stessa città di Lecco perderà la sua funzione di capoluogo.
Le competenze attuali delle Province saranno gestite dai dirigenti anziché da amministratori, con un aggravio della burocrazia e una totale assenza di collegamento tra cittadini e organi politici del territorio.
Paradossalmente tantissimi organi, associazioni di categoria come Industriali, Commercianti e Artigiani, associazioni di volontariato, forze dell’ordine sono organizzati a livello provinciale, mentre solo l’organo politico verrà cancellato e sostituito da un vero e proprio ectoplasma senza potere di rappresentanza.
Ci spieghi questo governo di professori come mai deve essere cancellata la Provincia di Lecco che ha più abitanti della Regione Molise? Probabilmente basterebbe tagliare gli enormi sprechi della Regione Sicilia per evitare di eliminare le Province.
Si pensi poi al Canton Ticino in Svizzera che, con minori abitanti della nostra Provincia, può però godere di ampia autonomia legislativa e fiscale, potendo trattenere i 2/3 (1/3 ai Comuni e 1/3 al Cantone) del gettito fiscale e destinando solo 1/3 al Governo centrale.
Anche la Cultura subirà pesanti contraccolpi da questa ignobile cancellazione della nostra piccola, ma allo stesso tempo grande Provincia (siamo 342.000 abitanti, solo 8000 meno del limite previsto).
Penso al Sistema Bibliotecario Provinciale (coordinamento e organizzazione della rete bibliotecaria progetti Generazione Oro, prestito interbibliotecario, catalogazione informatizzata e centralizzata, formazione e aggiornamento per bibliotecari, appalti e assistenza tecnica del software gestionale), al Sistema Museale Provinciale che raccoglie numerosi musei da Colico a Merate, ai vari festival sul territorio (teatro e musica), l’impegno nel Consorzio Villa Greppi, che permette la sopravvivenza della scuola civica di musica di Casatenovo, oltre a una straordinaria stagione culturale nel territorio casatese.
Solo alcuni esempi, ma potrei fare una lista sterminata, di eventi possibili grazie al vitale sostegno della Provincia di Lecco: Brianza Classica, Merate Musica, Suoni Mobili, Festival Musica sull’Acqua, Festival di Bellagio e del lago di Como, Festival tra Lago e Monti; per il teatro la rassegna C’e’Aria di Spettacolo che racchiude Circuiti Teatrali Lombardi, Saltimfestival, I Luoghi dell’Adda, Il Giardino delle Esperidi, L’Ultima Luna d’Estate, Paesaggi Teatrali, Caffeine; la rassegna per il teatro ragazzi Posto Unico che copre tutto il territorio, la rassegna per il teatro amatoriale e altro ancora. Aggiungo poi l’acquisto di Villa Monastero a Varenna, i lavori che hanno permesso di riaprire il Forte di Fuentes a Colico e la sala polifunzionale del Palabachelet a Oggiono, la ristrutturazione al Monastero del Lavello a Calolziocorte.
Una domanda mi sorge spontanea: cosa resterà di questo straordinario patrimonio, di questa grande capacità di fare rete del nostro territorio?
E’ desolante vedere che per fini demagogici il nostro territorio verrà fortemente impoverito, che tanti progetti ed eventi rischiano di scomparire.
Come amministratori continueremo fino all’ultimo a denunciare questa situazione paradossale che porterà al più totale caos istituzionale con un balletto delle competenze.
La verità è che il “governo dei professori” andrebbe mandato in castigo dietro la lavagna!
Come Provincia siamo sempre stati per Comuni, Comunità Montane, associazioni e singoli cittadini un punto di riferimento fondamentale per l’organizzazione di eventi sul territorio: il “fare rete” è un nostro grande punto di forza, dopo questa falsa riforma sarà solo un amaro ricordo”
Marco Benedetti