Quarto Ponte, il PD: “No alle strumentalizzazioni politiche”

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Il progetto del quarto ponte tra Pescate e Lecco, accanto al Ponte Manzoni
Il progetto del quarto ponte tra Pescate e Lecco, accanto al Ponte Manzoni

I vertici del PD provinciale e cittadino intervengono dopo il ‘no’ della Provincia alla proposta del Comune

“L’opera tenga conto delle esigenze della città. Serve unità di intenti tra istituzioni del territorio. La ‘casa dei comuni’ faccia la propria parte”

 

LECCO – Continua il dibattito sul cosiddetto ‘quarto ponte’, la rampa che andrà ad affiancare l’attuale ponte Manzoni e che collegherà Pescate con l’area del Bione.

Dopo il ‘no’ della Provincia (vedi articolo) alla proposta del Comune di rendere a doppio senso l’infrastruttura che sarà realizzata, intervengono a sostegno del municipio Alfredo Marelli, segretario cittadino del PD, e il segretario provinciale Manuel Tropenscovino:

“L’importanza di un’opera come quella del quarto ponte non dovrebbe essere motivo di strumentalizzazione – scrivono – È fondamentale che l’opera preveda fin da subito un ponte che tenga conto delle esigenze della viabilità della Città di Lecco di avere anche una corsia di uscita e non solo in ingresso, così come sottolineato dal Consiglio Comunale e dalle analisi tecniche del capoluogo. Contemporaneamente andrebbero risolte le situazioni di pericolo che si interfacciano con i lavori del nuovo ponte quali, ad esempio, l’uscita dalla galleria del Barro e l’ingresso da Pescate sulla superstrada.”

La proposta di progetto della nuova viabilità al Bione con l’innesto del quarto ponte a doppio senso di marcia

“Ci deve essere una unità di intenti tra le istituzioni del nostro territorio – aggiungono – sfruttando questa occasione e tenendo conto delle esigenze di tutti per dare la migliore risposta possibile a problemi che vivono innanzitutto i cittadini. Sarebbe assurdo non tenerne conto a fronte di un investimento così importante di 20 milioni di euro, che come pensato oggi non porterà alcun beneficio non solo per il capoluogo, ma nemmeno per il circondario. Lecco ha già ribadito che farà la sua parte. La “casa dei comuni”, finora rimasta solo un annuncio, dovrebbe iniziare a fare la propria parte per il bene di tutti – scrivono in evidente riferimento all’ente provinciale –  partendo dal comprendere che la seconda corsia, dati alla mano, è una necessità. Il momento per farlo è questo, basta avere la volontà”.