LECCO – Sarà stata semplicemente un’idea, ma non si può dire che non abbia provocato più di uno scossone l’annuncio dell’ex premier, Silvio Berlusconi, di voler riesumare il nome “Forza Italia”, il partito da lui fondato diciotto anni fa, per sostituire quello del Pdl. E’ stato lo stesso Cavaliere a rivelarlo in un’intervista pubblicata lunedì dal giornale tedesco “Bild”, anche se nel pomeriggio Berlusconi ha voluto precisare come la possibilità del cambio di nome sia stata equivocata, trattandosi di una proposta ancora tutta da discutere.
Tanto è bastato, però, per provocare la reazione dell’ala ex-An del partito, con diverse dichiarazioni di fuoco, come quella dell’ex ministro Giorgia Meloni (“Alleati sì, sottomessi mai”) o del sindaco di Roma, Gianni Alemanno (“un ritorno al passato non è digeribile”) o quelle più caute dell’ex ministro Ignazio La Russa (“un partito non cambia il nome con un annuncio a un giornale tedesco”).
Il ritorno all’origine del movimento berlusconiano è un tema più che vicino alla città di Lecco, nella quale si è manifestata, per la prima volta in modo palese, la spaccatura dei fedelissimi del Cavaliere dal resto del partito. Così, lo scorso marzo ha preso vita l’associazione “Forza Lecco”, guidata da Massimo Sesana e dall’ex ministro Michela Vittoria Brambilla.
E l’annuncio di Berlusconi non poteva che essere apprezzato dai vertici dell’associazione, palesemente ispirata alla prima “discesa in campo” del Cavaliere:
“E’ un ritorno che auspicavamo da tempo, e che quindi accogliamo in modo assolutamente positivo – spiega Massimo Sesana – La nostra iniziativa, Forza Lecco, è nata come una provocazione per sottolineare la necessità di ripercorrere i principi fondanti del partito; soprattutto in un momento di disorientamento generale dei cittadini nei confronti della politica era indispensabile una decisa svolta”.
E sull’immagine politicamente “ammaccata” dell’ex premier, dopo gli scandali che lo hanno coinvolto e le dimissioni che hanno messo fine prematuramente all’ultima legislatura, Sesana sottolinea:
“Qualsiasi politico compie degli errori o non riesce a portare a termine quanto annunciato. Berlusconi ha ottenuto l’importante merito di aver battuto per anni il centro sinistra, grazie alla grande fiducia accordatagli dagli italiani, ma il progetto di Forza Italia è stato completato solo in parte. E’ quindi necessario ritrovare lo spirito e la forza di quegli anni per portarlo a termine, coinvolgendo sempre più la società civile”.
Preoccupato per un possibile cambio di rotta del partito, il coordinatore provinciale di Pdl Lecco, Mauro Piazza:
“Credo che nomi e formule siano importanti fino ad un certo punto. Francamente non è un ragionamento che mi appassiona, per questo preferisco lasciarlo agli esperti del marketing politico. Nel concreto, mi auguro che non si verifichi un passo indietro rispetto all’idea che ha partorito il Popolo delle Libertà: la costruzione di una casa comune a tutti i moderati. Non credo comunque ci sia il rischio di divisioni all’interno del partito, anche perché una scissione non farebbe altro che impoverire il movimento”.
Ha le idee convinte il vice-coordinatore provinciale, Antonio Pasquini (ex-An), che non si risparmia lanciando alcune forti dichiarazioni:
“Siamo nel 2012, l’Italia è ben diversa quella del ’94. Ci troviamo ora ad affrontare una crisi politico-istituzionale senza precedenti, smettiamola quindi di evocare quegli anni. Nel ’94 c’erano persone serie accanto a Berlusconi, e l’ex premier, purtroppo ha tradito lo spirito che animava quel periodo, emarginando intellettuali del calibro di Marcello Pera, per sostituirli con una classe dirigente non sempre all’altezza”.
“Preferivo Berlusconi l’allenatore, non il commediografo – prosegue Pasquini – Presidente, con stima e affetto, grazie di tutto, ma credo che sia giusto interpretare la voglia di cambiamento di questo Paese. Due i punti fermi in questo ragionamento: le primarie e la scelta di un candidato che non abbia già affrontato per tre volte il mandato da premier”.
Anche il vice-coordinatore è comunque certo, nonostante tutto, della tenuta del partito: “Le divisioni non sono all’ordine del giorno, ma è ora che si smetta di delegittimare il movimento con fughe in avanti o notizie che hanno il sapore di un gioco estroso”.
Foto Silvio Berlusconi: fonte “Libero”