E se il Comune si tenesse tutta l’Imu? Lecco tra i più ricchi

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LECCO – Se il Comune di Lecco potesse incassare interamente il gettito Imu, senza erogare nulla allo Stato, si troverebbe nelle proprie casse ben 205,7 euro in più per cittadino, rispetto agli attuali trasferimenti.

Un’eventualità che non dispiacerebbe affatto alla Giunta del sindaco Brivio, stretta come le altre Amministrazioni italiane tra tagli di risorse e patto di stabilità, ma che presumibilmente resterà solo un bel sogno: la cifra emerge infatti da uno studio condotto dal senatore veneto del Pd, Mario Stradiotto, il quale ha presentato in Senato una proposta di legge affinché le entrate derivanti dalla nuova imposta municipale restino all’ente locale.

“Lasciare l’Imu interamente ai Comuni – spiega Stradiotto – diventerebbe la vera scelta per dare autonomia finanziaria agli enti locali caricando di conseguenza di maggiore responsabilità tutti gli amministratori locali”.

Se tale proposta dovesse trovare l’approvazione del Parlamento, Lecco si troverebbe in terza posizione tra i Comuni più avvantaggiati dal provvedimento: prima fra tutti risulterebbe la città di Siena con 232,8 euro in più per abitante, poi Padova con 207,2 euro, seguita dal capoluogo manzoniano; dopo Lecco vengono il Comune di Monza (188,33 euro) e quello di Roma (186,33 euro).

Agli ultimi posti della graduatoria troviamo Napoli, che prederebbe addirittura 332,25 euro in meno per abitante rispetto al trasferimento previsto per quest’anno; crollo di risorse anche per il Comune di Cosenza che prenderebbe 264,10 euro in meno, e lo stesso a Potenza (-198,71 euro).

“I dati relativi all’entrata Imu e le proiezioni dell’entrate totali previste per il 2011 confrontate con i trasferimenti 2012 danno il quadro di quale sia lo squilibrio tra i diversi enti e dimostrano chiaramente che è necessario rideterminare e riequilibrare le rendite catastali oltre che riequilibrare le diverse spese delle Amministrazioni locali” sottolinea il senatore.

“Certamente questi dati sono frutto dell’effetto combinato di molteplici aspetti: gli alti trasferimenti erariali che storicamente hanno sempre ricevuto alcuni enti locali, i bassi valori catastali degli immobili in alcuni territori del nostro Paese e la presenza, in alcuni territori, di una forte evasione fiscale anche per quanto riguarda l’Imu”.

“E’ difficile pensare di lasciare il 100% dell’Imu ai singoli Comuni – spiega Stradiotto – una parte del gettito dovrà servire a rimpinguare il fondo di riequilibrio in modo di avere un fondo che ammortizzi le sperequazioni delle entrate che derivano dalla reale situazione economica e dal bisogno di ogni territorio e non sono invece determinate da scelte politiche o dall’evasione fiscale”

“La distribuzione del fondo di riequilibrio – conclude – dovrà avvenire proprio attraverso l’applicazione dei fabbisogni standard di ogni singolo Ente”.