Piano Cave: la Holcim convoca i sindacati per il 12 ottobre

Tempo di lettura: 2 minuti

MERONE – I tempi stringono sul Piano Cave e la Holcim, azienda leader del settore del cemento e tra le principali imprese ad operare in provincia, ha deciso di convocare le organizzazioni sindacali per il prossimo 12 ottobre.

L’incontro, inizialmente previsto per il 21 settembre nella sede meronese della ditta e poi posticipato di una ventina di giorni, è definito ufficialmente come aggiornamento tra le parti e segue la seconda seduta della Conferenza di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), che si è tenuta a fine luglio; i sindacati mettono però le mani avanti, facendo sapere di non aver cambiato il proprio giudizio negativo in merito alle richieste di escavazioni avanzate dall’azienda: le parole d’ordine sono equilibrio e sostenibilità.

“Non si tratta di una posizione ideologica – spiega Wolfango Pirelli, segretario generale di Cgil Lecco – crediamo sia necessario un approccio serio alla questione ed un’accurata valutazione del fabbisogno provinciale dei materiali da costruzione; la quantità per la quale la Holcim ha fatto richiesta di estrazione prescinde dalle necessità del territorio, è sovradimensionata. La stessa azienda potrebbe ricorrere a soluzioni alternative alle escavazioni, come lo sfruttamento delle cave già esistenti o il riciclo di materiali edili”.

“Non ci sono pregiudizi da parte nostra – continua il segretario Pirelli – e non vorremmo trovarci di fronte a ricatti, per così dire, occupazionali. Convocare i sindacati di Como e Lecco, rispettivamente sede di lavoro e luogo degli scavi, è certo che metterà le nostre organizzazioni in condizioni diverse, ma è doveroso tenere ben presenti le reali esigenze del mercato e la sostenibilità ambientale dei progetti”.

Si mostra più fiducioso il segretario regionale di Filca Cisl, Marco Boveri: “Non mi aspetto colpi bassi dalla Holcim, la quale ha intrapreso con noi un percorso di trasparenza in ambito occupazionale. Per quanto riguarda gli scavi, invece, credo possano essere realizzati se esistono le necessarie autorizzazioni e se rendicontano i territori. Vanno tutelati i lavoratori dell’azienda ed allo stesso tempo si devono evitare escavazioni selvagge; l’obbiettivo è trovare l’equilibrio tra l’aspetto ambientale e quello sociale e la meta non è impossibile da raggiungere”.