Regolarizzazione lavoratori stranieri: vi aiuta la Cgil Lecco

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LECCO- Manca circa una settimana dall’avvio della fase di emersione dei lavoratori immigrati irregolarmente presenti in Italia, prevista dal 15 settembre al 15 ottobre, che da la possibilità ai migranti e ai loro datori di regolarizzare la posizione lavorativa, inoltrando le istanze via internet al sito del Ministero: www.interno.it

La Cgil di Lecco rende nota la possibilità di usufruire della propria struttura per ottenere assistenza nelle complesse operazioni di compilazione e inoltro delle domande per coloro che non sono in grado di provvedere autonomamente, e con particolare attenzione alle famiglie che intendono regolarizzare il lavoro domestico (colf e badanti).

Da martedì 11 settembre sarà possibile fissare l’appuntamento per la compilazione, presentandosi personalmente presso la Camera del Lavoro in Via Besonda,11 a Lecco oppure telefonando al n. 3473870171. E’ pure disponibile la consulenza dell’Ufficio lavoro domestico presso il CAF.

Diversamente dal Decreto flussi, fa sapere il sindacato, per la regolarizzazione non c è un numero chiuso: tutte le dichiarazioni che hanno i requisiti saranno accettate; non esiste quindi la necessità di arrivare per primi facendo file e attese inutili nei primi giorni.
Per assicurare la più ampia informazione, Sabato 8 settembre 2011 dalle ore 15 alle 17, presso la Camera del Lavoro di Lecco, la Cgil ha promosso un’assemblea dei lavoratori immigrati iscritti e simpatizzanti del sindacato.

Ecco in breve le modalità di svolgimento dell’emersione:

La dichiarazione viene resa dal datore di lavoro, cittadino italiano o comunitario o straniero extracomunitario con Permesso di Soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (Carta di Soggiorno).

Il datore di lavoro deve possedere un reddito minimo annuo imponibile di 30.000 annuo. Per il lavoro domestico sono necessari 20.000 , oppure 27.000 nel caso di nucleo familiare con più redditi. E’ inoltre possibile cumulare il redditi del coniuge e dei parenti entro il 2° grado (anche se non conviventi). Per il lavoro di assistenza ad un datore di lavoro non autosufficiente o portatore di handicap non è richiesto un reddito minimo.

L’emersione può riguardare un rapporto di lavoro dipendente di qualsiasi settore, a tempo pieno, e per il solo lavoro domestico, anche a tempo parziale. Il rapporto di lavoro deve essere in corso almeno dal 9 maggio 2012.

Il datore di lavoro dovrà pagare la somma di 1.000 alla presentazione della domanda.

Alla firma del contratto dovrà quindi dimostrare di avere versato contributi e retribuzione per almeno 6 mesi. Sono esclusi i datori di lavoro condannati per tratta o sfruttamento di prostituzione e minori, per aver dato lavoro a immigrati irregolari, per caporalato, per favoreggiamento dell immigrazione clandestina.

Il lavoratore deve provare con un documento emesso da organismo pubblico di essere presente in Italia ininterrottamente almeno dal 31/12/2011. Non deve inoltre avere subito espulsioni, segnalazioni di non ammissibilità in area Schengen, condanne per i reati ex art. 380 CPP, o essere considerato minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato.