La Provincia “assume” due bassotti per stanare i cinghiali

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LECCO – Assoldati per cacciare i cinghiali: questa la missione affidata a Brenda e Fido-Edo, due bassotti ai quali la Provincia di Lecco ha affidato lo spiacevole compito di trovare le tane degli ungulati, aprendo la strada al loro abbattimento. La tecnica, definita della “girata”, ha ottenuto risultati considerevoli a Rapallo, dove i due esemplari di cani da traccia, in mezza giornata, sono riusciti a stanare 12 cinghiali.

La soluzione studiata dall’ente provinciale vuole dare risposta agli agricoltori della Valsassina e dell’Alto Lago, che nelle scorse settimane avevano segnalato la presenza di colonie stabili di ungulati e la denuncia di danni ingenti a terreni e raccolti. Tale scelta, spiega la Provincia, avrà prezzi contenuti (circa 500 euro al giorno) rispetto ai risarcimenti che l’istituzione si troverebbe costretta ad elargire per riparare ai danneggiamenti provocati dai cinghiali.

Entra così nel vivo il piano di contenimento deciso dalla Provincia, che si affiderà ora ai due bassotti e alle guardie venatorie, anche se non è escluso, in una seconda fase, il coinvolgimento dei cacciatori.

Se da un lato si inaugura la via degli abbattimenti controllati, dall’altro l’assessore provinciale Carlo Signorelli ribadisce di non voler spianare la strada alla caccia dei cinghiali nel lecchese:

Non apriremo la caccia ai cinghiali – spiega l’assessore – in quanto gli ungulati segnalati nel Nord della nostra provincia derivano per larga parte da immissioni abusive: l’apertura della caccia aumenterebbe fatalmente questa pratica abusiva, con conseguenti maggiori danni, come già accaduto in altre zone d’Italia. Abbiamo studiato a fondo il problema, organizzando anche un convegno scientifico e arrivando alla conclusione di agire con un piano di contenimento selettivo, come deciso anche dalla Provincia di Sondrio, dove il problema è maggiore”.