“Guerra” alle slot machine: Appello per Lecco lancia la petizione

Tempo di lettura: 2 minuti

LECCO – Appello per Lecco ha ufficialmente dichiarato “guerra” all’apertura di sale da gioco in città, lanciando una petizione per chiedere alle istituzioni locali di fermare il dilagante fenomeno:

“La presenza della crisi e della mancanza di fondi – spiega l’associazione in una nota – non deve diventare l’alibi per garantire a queste attività di proliferare in maniera disordinata, in zone ad alto tasso di presenza di bambini e giovani. Per quanto, infatti le suddette attività siano legalizzate, questo non implica che non portino con sé un certo squallore e la disperazione di molte persone che si giocano i pochi soldi a disposizione alle “macchinette”.L’esempio dato alle generazioni più giovani non è certamente edificante e sarebbe opportuno che le aperture di queste attività venissero relegate e contenute in zone non frequentate da bambini e adolescenti”.

Nasce così l’idea di una raccolta firme, che si svolgerà domenica 7 ottobre 2012 dalle ore 10.30 alle 12.30 nei pressi della Chiesa di Pescarenico e dalle 14.30 alle 17.00 davanti all’Isola Viscontea; “firme da presentare alle Autorità per sollecitarLe ad intervenire concretamente sul problema delle sale scommesse e della dipendenza dal gioco d’azzardo”.

“Di recente abbiamo sollevato il problema diffuso del dilagare delle sale con slot machine, con particolare riferimento al rione di Pescarenico – sottolinea il movimento – dove nel giro di pochi mesi, ne sono state aperte tre, tutte nei dintorni di zone sensibili ad alto passaggio di bambini, poiché in vicinanze di asili nidi, scuole materne, oratori e negozi di giochi per l’infanzia. Il problema, però, è evidente, riguarda l’intera città e comunità.

Per questa ragione, al dissenso già manifestato da Appello per Lecco, alcuni cittadini di Pescarenico chiedono al Signor Sindaco, al Signor Questore, al Signor Prefetto e ai rappresentati politici in Comune, alla Provincia, in Regione e in Parlamento di adoperarsi in maniera fattiva per risolvere concretamente il problema, cambiando la legge e limitando le autorizzazioni, evitando di coinvolgere piccole comunità di quartiere in una esplosione di aperture di sale gioco e sale scommesse”.