Protesta alla Leuci: i lavoratori bloccano l’ingresso dell’azienda

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LECCO – Continua la mobilitazione dei dipendenti della Leuci, tuttora in cerca di risposte concrete in vista dell’annunciata chiusura della storica fabbrica lecchese. Giovedì pomeriggio, i lavoratori hanno “sostato” con il loro gazebo all’ingresso dell’azienda.

“Quest’ulteriore forma di lotta, con il blocco dell’ingresso della ditta, vuole avere un significato dimostrativo – ha spiegato Germano Bosisio, rappresentante Rsu – far capire al nostro imprenditore la necessità di aprirsi alla trattativa di lunedì con l’imprenditore Di Giovine, che ha confermato il suo interesse per la Leuci.

Vorremmo che la proprietà rimuovesse il pregiudizio sulla chiusura dell’azienda. E’ un percorso concreto quello proposto e chiediamo lui di assicurare una soluzione ponte, per tenere viva la fabbrica attraverso ammortizzatori sociali, consentendo ad un primo imprenditore di entrare in società. Sullo sfondo c’è il progetto Cittadella della Luce, una proposta praticabile e innovativa per la quale può ancora esserci possibilità di finanziamento regionale”.

“Ci auguriamo che l’imprenditore torni sui suoi passi – ha ribadito il rappresentate sindacale, Maurizio Esposito – E’ fondamentale mantenere attiva la fabbrica per i possibili investitori. La sua chiusura non farebbe altro che arenare ogni progetto per l’azienda ed ogni prospettiva per i lavoratori”.

Insieme ai dipendenti della Leuci era presente il segretario generale della Filctem Cgil di Lecco, Loredana Panzeri e i Giovani Comunisti di Lecco; questi ultimi, in riferimento alla visita di Maroni in città per l’apertura della nuova sede leghista, hanno commentato:

“Abbiamo ascoltato in questi giorni il senatore Castelli difendere in consiglio comunale i lavoratori della Leuci e del territorio; l’ipocrisia è un vizio continuo nel partito del Carroccio: infatti, mentre i suoi rappresentanti lanciano slogan e promesse, in Regione Lombardia il 10 Gennaio 2012 è stato pubblicato l’ennesimo decreto regionale, targato PDL e Lega Nord, che mette a disposizione ingenti fondi per le imprese lombarde finalizzati alla creazione di insediamenti produttivi permanenti all’estero. Insomma Formigoni e la Lega, con € 4.200.000, finanziano le imprese lombarde che costruiscono propri stabilimenti all’estero delocalizzando”.