Quando l’ “ordine” diventa “abuso”: Agnoletto a Osnago

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OSNAGO – A più di dieci anni di distanza non sembrano così lontani il G8 di Genova e il blitz alla scuola Diaz, che provocò oltre 60 feriti tra i manifestanti e condanne definitive per 25 poliziotti per falso aggravato (con il reato di lesioni gravi finito in prescrizione).

Lo spettro di quei pestaggi ha riecheggiato in cronache più recenti, come nel caso di Stefano Cucchi, deceduto nell’ottobre del 2009 durante la custodia cautelare e per la cui morte sono stati rinviate a giudizio tre guardie penitenziarie; oppure la morte Michele Ferrulli, che secondo le accuse dei familiari sarebbe stato ucciso da agenti di polizia durante un controlli ed ancora Federico Aldrovandi, per la cui scomparsa sono stati condannati quattro poliziotti per eccesso colposo nell’uso della forza. La lista è lunga e il problema non riguarda solo l’Italia.

Così, per discutere del ruolo chiave delle forze dell’ordine nella tutela dei diritti umani e della contemporanea necessità di misure per la prevenzione degli abusi, il gruppo Amnesty International di Merate, patrocinata dal Comune di Osnago, ha organizzato un incontro per venerdì 19 ottobre (alle ore 21.00 presso la Sala Civica Sandro Pertini di Osnago).

All’appuntamento sarà presente Vittorio Agnoletto, storico rappresentate del Genoa Social Forum e del movimento No Global italiano:

Quella a cui abbiamo assistito a Genova è stata una profonda caduta di legalità costituzionale, un’eclisse dei diritti fondamentali che ha lasciato una pericolosa ferita aperta nella società italiana e nelle sue istituzioni. – commenta Vittorio Agnoletto – Nel leggere le migliaia di pagine degli atti delle inchieste abbiamo portato alla luce episodi inimmaginabili, che pur costituiscono una pagina della nostra storia, incluso il comportamento di alcuni vertici delle forze dell’ordine che per il fatto stesso di ricoprire quegli incarichi si consideravano al di sopra delle leggi e della giustizia”.

Insieme ad Agnoletto saranno presenti Enrica Bartesaghi, presidente del Comitato “Verità e Giustizia per Genova”, e Andrea Matricardi, rappresentante di Amnesty International Lombardia.

L’incontro sarà anche l’occasione per presentare “L’eclisse della democrazia” (Feltrinelli, 2011), il libro con cui Vittorio Agnoletto e Lorenzo Guadagnucci, giornalista che si trovava nella Scuola Diaz al momento del sanguinoso blitz, hanno ripercorso le giornate del luglio 2001 e portato alla luce i retroscena del G8 di Genova e i successivi tentativi di bloccare le indagini, condizionare i testimoni e screditare gli inquirenti.

“Le forze di polizia sono degli attori fondamentali per la difesa dei diritti dei cittadini. – precisa Andrea Matricardi, Amnesty International Lombardia – E’ tuttavia indispensabile che il loro lavoro sia improntato alla massima trasparenza e che vengano introdotte delle misure che garantiscano il rispetto degli standard internazionali e la prevenzione degli abusi. Molto si può fare, dalla formazione del personale alla regolamentazione sull’uso della forza. L’Italia segna però il passo in questo senso, soprattutto perché nel nostro codice penale non è ancora stato introdotto il reato di tortura, una grave mancanza che ha impedito di fare pienamente giustizia anche nei confronti delle vittime del G8”.