Leuci: la voce dei lavoratori. L’intervento integrale di Bosisio

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LECCO – Al motto di “La luce alla Leuci non si deve spegnere”, si è concluso il primo degli interventi previsti nella fase aperta del consiglio comunale dedicato alla situazione di crisi delle aziende lecchesi.

Il delegato dei lavoratori Leuci Germano Bosisio, il cui intervento in versione integrale è riportato qui sotto, ha preso la parola affermando quanto già emerso in un precedente intervento, sempre nella sala consiliare: di fronte al rischio reale di chiusura della fabbrica, serve “agire locale per guardare globale”, ovvero bisogna necessariamente individuare delle nuove prospettive per un percorso produttivo rinnovativo, che permetta la riconversione della produzione in manufatti innovativi e capaci di stare sul mercato. Il freno a tutto questo processo di riconversione, secondo Bosisio, risponde a un nome e cognome ben preciso: Giuliano Pisati, ovvero “l’imprenditore che a suon di parole e promesse ha trasformato l’ottimizzazione produttiva in un graduale processo di svuotamento di tutte le attività produttive della Leuci”.

In conclusione del suo intervento, il rappresentante RSU ha anche rimarcato il fatto che “il modello Leuci rappresenta un banco di prova per tutto il sistema aziendale lecchese”, dal momento che un’eventuale chiusura dello stabilimento avrebbe una ricaduta su tutto il tessuto sociale del territorio. Il rischio, neanche troppo celato ed evidenziato dal delegato dei lavoratori, è che dietro alla dichiarata intenzione di dismettere la fabbrica da parte del proprietario e del suo Gruppo Relco ci sia un disegno molto più grave, che svuoterebbe un’area di produzione industriale per trasformarla in una zona soggetta a intollerabili speculazioni edilizie.