In Consiglio Comunale l’ordine del giorno contro i tagli agli enti locali previsti dalla Legge di Bilancio
“Il paradosso è che si vanno a penalizzare le istituzioni più prossime ai cittadini”
LECCO – I tagli agli enti locali previsti dalla Legge di Bilancio discussi in Aula durante il Consiglio Comunale attraverso un ordine del giorno presentato da Alberto Anghileri, capogruppo di Con la Sinistra Cambia Lecco, volto ad impegnare il sindaco a farsi portavoce nei confronti del Governo, “evidenziando che questo processo di centralizzazione danneggia gli enti locali e la loro capacità di dare risposte ai cittadini”.
A presentare l’argomento il consigliere Lorenzo Vassena: “Il paradosso è che si penalizzano i Comuni che sono stati in grado di aggiudicarsi i soldi del Pnrr, i tagli previsti vanno a colpire la spesa corrente. E’ una scelta sciagurata”.
A favore dell’ordine del giorno sono intervenuti anche Mattia Bernasconi (Fattore Lecco) e Pietro Regazzoni (PD). Stefano Parolari (Lega) ha commentato: “Sono riflessioni condivisibili ma oramai questo è quasi un esercizio retorico: la scelta dello Stato Italiano è di premiare chi ruba, spreca e lavora male. Al Comune di Lecco, dico: segnatevi con il gomito, perché stiamo vivendo un periodo storico unico, in cui i soldi ci sono stati dati e non solo tolti, come accaduto in ogni amministrazione da Bodega a Brivio”.
Il sindaco Mauro Gattinoni ha ringraziato gli estensori dell’ordine del giorno, confermando il proprio impegno, manifestato con la firma della lettera inviata da Ali Lombardia (Autonomie Locali Italiane) al Governo per chiedere di rivedere i tagli. “Sono circa 250 i sindaci lombardi ad aver aderito all’appello – ha detto Gattinoni – ricordo che solo nel 2024 in Lombardia sono previsti tagli per 47 milioni di euro, l’assessore Pietrobelli ha già provveduto ad eliminare la cifra che riguarda il nostro comune dalla parte corrente del Bilancio”.
Nella lettera si chiede di posticipare di almeno un anno l’entrata in vigore di questi tagli: “La cosa sarà poco probabile – ha ammesso Gattinoni – ma almeno ci abbiamo provato. Ricordo che del totale di 219 miliardi che l’Italia ha ricevuto dal Pnrr e che deve rendicontare all’Unione Europea oltre il 35% sono stati stanziati ed incardinati nella procedura esecutiva proprio dai Comuni. In altre parole, sono proprio i Comuni a tenere in piedi il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr nazionale, non il Governo centrale, e con questo provvedimento si vanno a colpire proprio gli enti locali, comuni e province che erogano i servizi più prossimi al cittadino. Questa è una contraddizione politica”.
Il sindaco ha posto poi una riflessione sull’autonomia differenziata: “Che cosa è? Mi pare più una differenziazione tra centro e periferia, con gli enti locali costantemente penalizzati a fronte di un’autonomia che resta una declaratoria, ma nella pratica priva di strumenti attuativi”.