70 anni fa come oggi, nasceva il Soccorso Alpino e Speleologico

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Soccorso Alpino

Oggi, a Milano, il CNSAS riceverà la Medaglia d’Oro al Merito Civile della Repubblica Italiana. Anche il Papa scrive al Soccorso Alpino

Un anniversario che segna decenni di dedizione straordinaria alla sicurezza e alla vita umana in montagna, in grotta e in ogni ambiente impervio.

LECCO – Oggi, 12 dicembre 2024, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) celebra settant’anni di attività, un anniversario che segna decenni di dedizione straordinaria alla sicurezza e alla vita umana in montagna, in grotta e in ogni ambiente impervio. Un lavoro incessante, spesso svolto in condizioni estreme, che ha portato il Corpo a diventare un punto di riferimento per la protezione civile in Italia.

Fondato nel 1954, il CNSAS iniziò con 139 interventi e da allora non ha mai smesso di crescere in efficienza e competenze. Oggi il bilancio complessivo è impressionante: 232.551 operazioni effettuate in 70 anni, con il soccorso a 248.096 persone, di cui 145.881 feriti e 81.184 illesi. Nonostante gli sforzi encomiabili, il bilancio include anche 18.483 vittime recuperate e 2.538 persone disperse o mai ritrovate, numeri che testimoniano quanto sia complesso e talvolta drammatico il lavoro svolto dal CNSAS.

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Negli ultimi dieci anni, la mole di interventi ha eguagliato i volumi dei sessant’anni precedenti, segno di un aumento delle attività outdoor e delle sfide legate alla sicurezza in montagna. I dati, però, non raccontano tutto: dietro ogni operazione ci sono uomini e donne che mettono a rischio la propria vita per portare soccorso, guidati da un unico obiettivo, salvare quella degli altri.

“Questo anniversario rappresenta anche l’occasione per rendere omaggio a chi si è dedicato a questa missione. Oggi, a Milano, il CNSAS riceverà la Medaglia d’Oro al Merito Civile della Repubblica Italiana. Un riconoscimento che premia decenni di sacrifici e interventi al servizio della collettività.

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Il Papa, attraverso un messaggio inviato dal Cardinale Pietro Parolin, ha voluto esprimere la sua stima e i suoi auguri agli operatori del Corpo, un segnale di quanto il loro impegno sia apprezzato non solo in Italia, ma anche al di fuori dei confini nazionali.

A questo si aggiunge un altro gesto di grande valore simbolico: sabato 7 dicembre, il Comune di Belluno ha conferito la cittadinanza onoraria al CNSAS, sottolineando il profondo legame tra il Corpo e i territori montani italiani. Belluno, cuore delle Dolomiti, incarna la dimensione ideale di questa relazione tra uomo e ambiente, tra chi vive la montagna e chi la tutela, anche a costo di enormi sacrifici.

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“Le celebrazioni di oggi non sono solo un momento per guardare al passato, ma anche un’occasione per ribadire un impegno costante per il futuro – fanno sapere dal CNSAS – Con la stessa passione che ci caratterizza da sempre, continueremo a formare i nostri operatori, ad aggiornare le nostre tecnologie e a farci trovare pronti di fronte a ogni nuova sfida”.

Settant’anni di storia non rappresentano solo una cifra, ma un simbolo di professionalità, altruismo e resilienza. Il CNSAS non è solo un’istituzione: è il volto di chi, con una corda, un elicottero o anche solo a piedi, si avventura dove altri non possono arrivare, portando con sé la speranza di una vita salvata.