Nuova Giunta: critiche dall’opposizione, la rabbia di Magni

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Sandro Magni

LECCO – Consiglio Comunale al vetriolo quello della serata di lunedì, con la presentazione del nuovo assetto di Giunta accolto tra le critiche dell’opposizione e il fuoco “amico”, ma a dir poco arrabbiato, del consigliere Alessandro Magni (Sel) escluso dal recente rimpasto che ha portato Elisa Corti (Pd) all’Assessorato al Bilancio.

Andando con ordine, le critiche più sferzanti dai banchi dell’opposizione sono arrivate dal consigliere d’opposizione Cinzia Bettega (Lega Nord), la quale si è rivolta direttamente al sindaco: “devo prendere atto che ci ha messo quasi un anno a nominare l’assessore al bilancio, perché troppo impegnato, come ha affermato in un’intervista, nei problemi della città”. “Ha pure affermato che era una scelta squisitamente del sindaco – ha incalzato ancora la capogruppo leghista – ma allora come mai ha dovuto aspettare il parere di chiunque, scioperi della fame e cose simili?”. “La mia è una perfida soddisfazione – ha osservato Cinzia Bettega – però mi fa piacere constatare che la sua nuova giunta sia molto di centro-centro sinistra, visto che ormai Idv e Sel contano come il due di picche”. “Detto questo – ha concluso la consigliera della Lega Nord – auguro anch’io all’assessore Elisa Corti un buon lavoro, ma ciò non toglie, caro sindaco, che la sua nomina si poteva decidere in quindici giorni”.

“Quo usque tandem abutere patientia nostra” ha incalzato con un pizzico di sarcasmo in salsa latinista il consigliere Giacomo Zamperini (Pdl), chiedendo al sindaco Brivio per quanto tempo ancora i cittadini dovranno sottostare ai “soliti giochetti del contentino tipici della vecchia politica”. “Ricordo al sindaco – ha proseguito Zamperini – che molto probabilmente senza i voti di Sel e Idv non sarebbe stato eletto: il mio consiglio è quello di riflettere sulla situazione che si è venuta a creare, anche perché – ha concluso il consigliere del Popolo della libertà – vista la facilità con cui si dimettono i vostri consiglieri, ormai vi rimangono solo una decina di non eletti nelle liste del Pd, poi saranno finite anche le scorte”.

Sempre dai banchi dell’opposizione, il consigliere Antonio Pasquini è stato categorico nel giudizio riservato al nuovo rimpasto della giunta: “questa sera abbiamo assistito alla fine certificata di questi due anni e mezzo di governo”. “Abbiamo assistito alle vostre alchimie, al vostro scacchiere e al ballo delle nomine”, ha incalzato il consigliere del Pdl. “Di fatto avete sfiduciato diverse volte un capogruppo per poi pugnalarlo definitivamente e ormai siete arrivati a un brutto giro di boa”; secondo Pasquini, “in tutto questo tempo avete partorito un topolino, visto che dopo undici mesi avete ufficializzato una nomina fattibile in quindici giorni”.

Per il consigliere di minoranza, non si vede alcuno slancio costruttivo da parte della maggioranza, anzi: “la pomposità dimostrata con l’inaugurazione della casetta dell’acqua – ha ricordato Pasquini – è servita per nascondere tutto ciò che non avete fatto”. “Nei prossimi due anni e mezzo – ha proseguito – evitate di darci nuovi assessori: ormai il vostro fallimento si è certificato impedendo a un ragazzo di 25 anni di entrare in giunta soltanto perché vicino ad Appello per Lecco”. In conclusione, secondo il consigliere Pasquini, “il sindaco Brivio si sta comportando da perfetto renziano a Roma e da convinto bersaniano a Lecco”.

Nonostante la soddisfazione quasi univoca da parte degli esponenti di maggioranza per il risultato raggiunto, non sono mancate alcune voci fuori coro: tra i banchi di coloro che sostengono il sindaco Brivio si sono distinti gli interventi di Ezio Venturini (Idv) e Alessandro Magni (Sel).

Specialmente quest’ultimo, in un intervento che ha riscontrato l’ammirazione di diversi membri dell’opposizione, ha puntato il dito contro l’emarginazione subita a suo modo di vedere dal proprio partito: “considero puro opportunismo – ha sottolineato Magni – usare le sinistre per appoggiare il sindaco durante la campagna elettorale e poi buttarle negli scantinati quando si tratta di distribuire e riconoscere a ciascuna forza il proprio peso politico: ma è mai possibile?”. Ad ogni modo, Magni ha tenuto a precisare che “noi siamo nella maggioranza perché ci hanno voluto i cittadini, ma non siamo ricattabili per puro opportunismo”. “Quello che stiamo vedendo formarsi – ha concluso il consigliere di Sel – è una giunta di fedeli, sotto la supervisione di un sindaco totum, che si deve ritenere sintesi e motore di questa situazione”.

Puntuale è arrivata la replica da parte del sindaco, Virginio Brivio: “cercheremo di rafforzare il rispetto e l’interlocuzione con tutti gli alleati di governo”, ha spiegato Brivio, che poi ha ricordato come “la libertà e la serenità, pur con le valutazioni diverse di Idv e Sinistra, sono sempre un valore aggiunto”. Secondo il primo cittadino lecchese, “alla carenza di rappresentanza diretta deve supplire un’interlocuzione maggiore con chi ha percentuali minori all’interno di un programma complessivamente condiviso”.

In merito alle critiche di chi sosteneva l’assenza di incisività nella manovra di governo della città, il sindaco ha così replicato: “non reputo che questi due anni siano stati anni di deserto”. “Rimettere mano alle fondamenta dell’amministrazione con dei provvedimenti che mettano in sicurezza le scelte di bilancio è più importate che esibire certe opere pubbliche da anni sbandierate”, ha rivendicato convinto Virginio Brivio. “Oggi non si può promettere ai cittadini più di quanto possiamo mantenere; pertanto – ha proseguito il sindaco – alle cose visibili deve precedere la messa in sicurezza delle fondamenta”. “Comunque – ha concluso Brivio – nei prossimi mesi si affronteranno i nodi politici più forti”. “Quanto alla pazienza richiesta dal consigliere Zamperini – ha chiosato in modo sarcastico il primo cittadino – dovrà averne almeno per altri due anni e mezzo: se non ce la fa vedremo come fare”.