La Provincia di Lecco all’assemblea nazionale della province

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Il nuovo Presidente Upi è il Presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi

Alessandra Hofmann: “Le Province sono, oggi ancora più di ieri, attuali e fondamentali”

LECCO – La Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann e il Vicepresidente Mattia Micheli hanno partecipato alla 35^ Assemblea congressuale dell’Unione delle Province d’Italia, che si è svolta martedì 10 e mercoledì 11 dicembre nella Sala della Protomoteca del Campidoglio a Roma.

Due giorni fitti di incontri e confronti tra i Presidenti delle Province, i Sindaci delle Città Metropolitane e i Consiglieri di tutta Italia e i rappresentanti di Governo, Parlamento, forze economiche e sociali. I lavori si sono aperti martedì mattina con una cerimonia alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Nel pomeriggio i lavori congressuali, con l’elezione del nuovo Presidente Upi, il Presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi, eletto all’unanimità dagli oltre duecento delegati, Presidenti di Provincia e Consiglieri provinciali provenienti da tutta Italia: “Sono particolarmente soddisfatta per l’elezione del nuovo Presidente Gandolfi, a cui auguro buon lavoro e assicuro piena collaborazione – commenta la Presidente Hofmann – La sua elezione è motivo di grande soddisfazione per la Lombardia, che viene sempre presa a modello per la sua scelta di conferire alle Province funzione delegate su diverse materie”.

In questa sessione, nell’ambito dell’illustrazione del Manifesto programmatico congressuale dell’Upi, la Presidente Hofmann ha tenuto il suo intervento: “Le Province hanno attraversato momenti difficili, perché, in maniera erronea, per anni sono state considerate l’emblema dello spreco delle risorse della collettività e in quanto tali dovevano essere abolite e relegate a reperto archeologico. Sappiamo tutti che in realtà, fortunatamente, non è andata così. Le Province sono, oggi ancora più di ieri, attuali e fondamentali, rappresentano un elemento costitutivo e insostituibile della nostra Repubblica, che funge da raccordo importante tra i Comuni e gli enti superiori e che si occupano in particolare di diverse competenze proprie, su tutte la viabilità sovracomunale, l’edilizia scolastica per le scuole superiori, la vigilanza ambiente. Un luogo di sintesi e di confronto che è diventato sempre più strategico, e a cui le amministrazioni comunali e i cittadini guardano con rinnovata attenzione e con grandi aspettative di risposta alle loro esigenze e richieste, in particolare per le strade e le scuole superiori. C’è urgenza di continuare a lavorare per riaprire la Provincia ai cittadini, di colmare una distanza che, dopo la legge Delrio è anzitutto conoscitiva, in particolare verso le giovani generazioni, suscitando il loro interesse. Abbiamo il dovere di far conoscere la nostra identità, cos’è la Provincia, chi siamo e dove vogliamo arrivare. Le Province, e mi riferisco in particolare al modello Lombardia, pur nelle difficoltà gestionali ed economiche, hanno potuto consolidare concretamente, grazie alle funzioni delegate, il loro ruolo attraverso un metodo di lavoro basato sul dialogo e sul confronto costruttivo; dopo una lunga fase di transizione, stanno ritrovando una loro centralità e un proprio spazio politico e istituzionale, frutto di un lavoro quotidiano comune. Ma oggi più che mai è necessaria una riforma concreta e risolutiva, non solo nelle parole e nelle intenzioni, ma nella realtà, così da garantire alle Province il pieno riconoscimento del loro ruolo nel sistema istituzionale del nostro Paese con funzioni e risorse ben definite, oltre che con l’elezione diretta degli organi di governo, affinché i cittadini si sentano davvero rappresentati e parte attiva di un ente territoriale fondamentale. Questo non può prescindere dal ripristino di Giunte operative con una loro vera responsabilità e dignità anche economica. Nel manifesto programmatico dell’Upi sono indicati dettagliatamente i punti cardine di questa riforma, le azioni e gli interventi necessari, non più procrastinabili. All’interno di questa riforma auspico che si tenga conto del Modello Lombardia, che, nonostante la legge Delrio, in questi anni ha permesso alle Province di non disperdere le competenze, le conoscenze e le relazioni acquisite nel tempo, attraverso l’attribuzione di funzioni delegate, quali lavoro e formazione, protezione civile, polizia provinciale con la vigilanza ittico-venatoria, trasporti e mobilità. Questa Assemblea congressuale rappresenta la giusta occasione per chiedere a gran voce che le nostre richieste vengano finalmente tradotte in interventi puntuali; sono certa che il nuovo Presidente e il nuovo Consiglio direttivo continueranno con la stessa tenacia del già Presidente De Pascale a perseguire questo obiettivo necessario che unisce tutta l’Italia”.

La seconda giornata, mercoledì 11 dicembre, è stata dedicata al confronto con Governo e Parlamento, sulle sfide che attendono le Province e il Paese, dalla definizione della nuova Provincia all’attuazione del Pnrr, dalla messa in sicurezza del territorio, alla modernizzazione della pubblica amministrazione, alle politiche di sviluppo equo, sostenibile e strutturato.