A prendersi quasi tutta la ribalta del consiglio provinciale di ieri, in trasferta a Oggiono, è stato il Casinò di Campione d’Italia, di cui la nostra Provincia è socio insieme ad altri enti pubblici, come eredità e retaggio del passato quando il territorio si trovava in provincia di Como.
In ballo c’era un accordo di programma con il comune di Campione, tombale rispetto a un contenzioso annoso sulle ripartizioni delle entrate della gestione della casa da gioco. Così dei dieci punti all’ordine del giorno la maggior parte è stata rinviata al prossimo appuntamento consiliare.
Tra questioni economiche e principi etici, la discussione ha perfino richiesto una sospensione per un confronto tra i capigruppo di maggioranza e minoranza. In sostanza c’era da decidere se chiudere una disputa legale trascinata negli anni tra lodi privati e tribunali, innestata da una norma nazionale che prevede la ‘prededuzione‘ sulle entrate a favore del Comune di Campione. La qual cosa è andata pure bene fino a quando il casinò non ha iniziato a zoppicare, colpito alle caviglie dalla concorrenza di nuove forme di gioco diffuso. A quel punto le Province di Lecco, Como e Varese socie della spa che gestisce il casinò hanno opposto per anni il rifiuto a offrire il balzello al comune dell’enclave italiana se non dopo aver ripagato le passività. Ne è nata una controversia tuttora in corso a cui l’intesa vuole dare uno stop.
Alla fine l’accordo di programma è passat0 con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza, l’astensione dell’Udc e il voto contrario delle minoranze.
A iter completato, la prededuzione spetterà alle Province e non più al Comune di Campione. Il documento prevede anche il versamento alla Provincia di Lecco di 842mila euro per la promozione pure culturale del territorio di Campione.
Sul tavolo non c’era solo la situazione pregressa, ma anche il piano di sviluppo del Casinòm come ha spiegato l’amministratore delegato della società, Carlo Pagan mostrando – dati alla mano – il cambio di marcia in controtendenza rispetto all’oscuro passato recente. Negli ultimi trimestri la casa da gioco ha incassato entrate e popolarità da record. E per mantenere il sereno sul futuro pensa di partecipare al bando dei Monopoli di Stato per entrare nel mercato delle videolottery, il nuovo mondo delle slot machine e del gioco on line (leggi qui l’articolo del Sole 24 ore in proposito). Una fonte di guadagno promettente, ha ricordato il consigliere di amministrazione di nomina provinciale Mauro Piazza.
Qui si è innestata la discussione etica sulla diffusione di offerte di giochi sulla fortuna, sulla quale bene o male tutti hanno convenuto.
Poi il consiglio ha guardato a Colico con l’approvazione della variante integrativa al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale necessario per l’ampiamento per 75.000 mq del polo produttivo esistente nel Comune di Gera Lario contiguo alla ss36.
Infine ha approvato pure una modifica statutaria fella Fondazione monastero di santa Maria del Lavello con la sostituzione nella proprietà della Diocesi di Bergamo con la Fondazione Adriano Bernareggi che le subentra.
Nel cosiddetto ‘question time‘, su sollecitazione dei consiglieri la giunta ha toccato la questione della Bessel/Candy annunciando tre incontri nei prossimi giorni, uno dei quali a Milano; il liceo musicale, la cui richiesta è ancora ferma all’ufficio scolastico regionale; l’anello della pista ciclabile sull’Adda e l’utilizzo del ponte ferroviario dismesso per la realizzazione del quale mancano ancora i finanziamenti di Comunità montana e Parco Adda nord, che si erano impegnati in tal senso.