Lo storico dipendente comunale in pensione da fine maggio
A Palazzo Bovara dal 1985, prima come cuoco poi come autista del sindaco: “In Comune sono diventato grande”
LECCO – Un viaggio lungo 40 anni, che si è concluso giovedì scorso, 29 maggio con l’ultimo giorno di lavoro per Marco Coppes storico autista del sindaco di Lecco. Classe 1965, nato Bellano ma cresciuto e residente a Mandello Coppes è stato una figura fondamentale per il Comune di Lecco, un volto conosciuto e apprezzato non solo dai sindaci lecchesi e dai suoi colleghi ma anche da coloro che hanno avuto l’occasione di incrociarlo nel corso dei suoi numerosi incarichi.

Il suo percorso professionale inizia nel 1985, quando a soli 20 anni partecipa a un concorso riservato agli invalidi. A causa di un incidente aveva infatti perso il lavoro precedente, la determinazione lo ha portato a presentarsi al concorso del Comune di Lecco, senza mai immaginare che sarebbe stato proprio il municipio a dargli una nuova opportunità. Marco racconta ancora con emozione di quella lettera arrivata a casa sua, che inizialmente lo aveva preoccupato, temendo fosse una multa. In realtà, quella cartolina verde era un invito a lavorare come cuoco nella cucina comunale. Il 23 dicembre 1985, a 20 anni appena compiuti, si presenta al Comune per iniziare una carriera che durerà quattro decenni: “Ricordo che mi fecero pescare un cartoncino, il piatto che dovevo cucinare era la cotoletta alla milanese, tra i giudici della commissione c’era l’allora sindaco Giulio Boscagli. Ho superato la prova e il 1° aprile 1986 sono stato ufficialmente assunto dal Comune di Lecco”.
Per i primi 15 anni, Marco Coppes si occupa di preparare e distribuire i pasti alle scuole della città, un lavoro che svolge con dedizione e passione. “Ai tempi il Comune si occupava del servizio mensa di tutte le scuole cittadine, ricordo che nelle cucine di via XI Febbraio, dove oggi ci sono gli uffici della Dussmann, preparavamo circa 1000 pasti al giorno, mi occupavo anche di consegnarli in alcune scuole. Poi nel 2000 il servizio è stato appaltato e sono stato trasferito dalle cucine alla segreteria del sindaco. Mi dissero che cercavano un autista per accompagnare il primo cittadino agli impegni istituzionali e mi chiesero se fossi disponibile. Non ero molto convinto, all’inizio, ammetto: ero appena diventato papà e temevo che l’impegno mi avrebbe preso troppo temp. Però guidare mi è sempre piaciuto e alla fine decisi di accettare”.

Da quel momento inizia un nuovo capitolo della sua carriera, che lo vedrà alla guida – letteralmente – di quattro sindaci lecchesi: Lorenzo Bodega, Antonella Faggi, Virginio Brivio e, infine, Mauro Gattinoni.
Nel corso degli anni, Coppes diventa una figura discreta ma fondamentale, una presenza silenziosa accanto ai sindaci, pronto a seguirli in ogni impegno istituzionale, a tutte le ore del giorno e della notte. “Lavorare come autista del sindaco richiede tanta disponibilità e discrezione”, spiega Marco. “I sindaci non hanno orari e gli imprevisti sono sempre in agguato. Mi è capitato di dover andare a Milano quattro volte in un giorno o di dover aspettare fino a notte fonda per riprendere il sindaco appena rientrato da una trasferta”.
Quattro decenni di viaggi, incontri e esperienze, che Marco ricorda con affetto. Non mancano gli aneddoti curiosi: “Ricordo di un viaggio notturno verso Bologna, dove a causa di un cantiere sono dovuto frenare improvvisamente e il sindaco, che stava dormendo dietro, si è praticamente schiantato contro il sedile anteriore. L’ho dovuto sgridare”. E ancora: “Quando ho perso i miei primi sei punti sulla patente? È successo mentre guidavo l’auto di servizio, a causa di un incidente che si è verificato all’incrocio di via Nazario Sauro. Ironia della sorte, fui io a chiamare la polizia e la multa arrivò proprio a me!”.
Oltre agli aneddoti, Marco ha ricordato con l’affetto di chi è del mestiere, i diversi veicoli guidati nel corso degli anni. “Quando ho iniziato c’era la Bmw 520, è durata 18 anni. Poi abbiamo avuto la Toyota Corolla sequestrata, che non era proprio affidabile, e successivamente una Alfa 159 dismessa dalla Polizia Locale, ma anche quella è durata poco. L’auto attuale, una Giulia, è stata notata dal sindaco Gattinoni mentre era parcheggiata in una concessionaria con il cartello ‘occasione’. La portammo subito in Comune”. Il parco mezzi comunale include anche uno scooter: “Fondamentale per affrontare spostamenti veloci per portare documenti ma anche in quei giorni di traffico che ogni tanto paralizzano la città. Ho portato più di un sindaco in moto, senza problemi”.
Nonostante le difficoltà e gli imprevisti, Marco ha sempre svolto il suo lavoro con professionalità e discrezione, diventando anche un testimone privilegiato della vita politica lecchese. “Con i sindaci ho sempre avuto un buon rapporto, sia professionale che personale”, dice. “Bodega era preciso e puntuale, Faggi esuberante, Brivio era un uomo serio e umano, mentre Gattinoni è un sindaco energico, sempre in movimento: per darvi un’idea, quando riposa va a correre!”.
Il 29 maggio è stato il suo ultimo giorno di lavoro, un giorno che ha segnato la fine di una lunga carriera al servizio della città. Spenti i motori e consegnate le chiavi, il giorno successivo, Coppes ha organizzato una grande festa in comune. Colleghi, amici e collaboratori si sono riuniti in cortile per salutarlo. “Ciao Marco, ci mancherai”, è stato il messaggio scritto su uno striscione per l’occasione.
Ora, a 60 anni, Marco è pronto per iniziare una nuova fase della sua vita. “Mi dedicherò a me stesso, alla mia famiglia e alla mia baita a Lierna”, ha concluso con un sorriso. “Ho lavorato tanto per il Comune, è stata la mia seconda casa. Ora è il momento di godermi la pensione”.

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL




































