120 giovani Penne Nere invadono Erve: si chiude il campo alpino

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ERVE – Ben 120 piccoli alpini, domenica pomeriggio, hanno percorso le vie di Erve, per la festa conclusiva del campo “rispetto e natura” organizzato dalle penne nere della Valle San Martino.

Gli alpini in erba hanno vissuto 4 giorni in un campo allestito in un bosco sopra Erve, sperimentando la vita degli alpini: dormendo in tenda, mangiando tutti insieme, facendo camminate notturne, allenamenti quotidiani ed escursioni nel territorio circostante.

 

Domenica pomeriggio, dopo aver sfilato per il piccolo paese della Valle San Martino all’ombra degli stendardi tricolore, le piccole magliette verdi sono tornate al campo, dove, dopo un momento solenne, hanno salutato il campo e potuto riabbracciare mamma e papà.


Siamo stanchi ma è stato bellissimo – ha esordito il capogruppo degli Alpini di Erve Alessandro Valsecchi –  con i nostri piccoli allievi  abbiamo costruito una vera e propria squadra, trasformando questo campo nel nostro vanto”.

Giancarlo Valsecchi

Insegniamo ai giovani, ricordando il passato: recita lo striscione sostenuto dai giovani “educatori” che hanno istruito i 120 ragazzi, divisi in 5 squadroni: “Don Bosco diceva che dalla buona o cattiva educazione della gioventù dipende un buon o triste avvenire della società e questa esperienza serve a trasmette ai nostri figli tanti valori – ha commentato  il primo cittadino di Erve Giancarlo Valsecchi – le fatiche di questi giorni rimarranno nei ricordi dei ragazzi e saranno un prezioso insegnamento per affrontare la vita futura”.

Fedele Balossi e Franco Milesi

Alla cerimonia cocnlusiva erano presenti anche 2 reduci della Valle San Martino: Fedele Balossi, classe 1917 e Franco Milesi, classe 1924, “rappresentanti dei valori alpini che al giorno d’oggi sono ancora una pietra miliare della nostra educazione, se così non fosse i genitori di questi 120 bambini non avrebbero affidato i loro piccoli alle Penne Nere – ha commentato il senatore Paolo Arrigoni – nel mondo di oggi, purtroppo, molti giovani sono indisponenti nei confronti dei piu anziani e delle istituzioni, il mio desiderio è che venga ripristinato il servizio di Leva o un servizio civile obbligatorio, per cercare di insegnare ai giovani i veri valori della vita: il rispetto civico, la solidarietà, l’altruismo, la generosità e l’allegria, valori che da sempre contraddistinguono i nostri Alpini!”.

Il senatore Paolo Arrigoni

Alle 17.30 la Fanfara di Prezzate, ha intonato  l’inno di Mameli per l’ultimo alzabandiera del campo, e il testimone è stato consegnato a Calolzio che avrà il compito di organizzare il campo per il prossimo anno.

La consegna del testimone agli Alpini di Calolzio

Presenti alla sfilata gli amministratori di tutti i comuni coinvolti: Erve, Carenno, Calolzio, Torre de’ Busi, Monte Marenzo e Vercurago, oltre che tutte le associazioni che hanno contribuito alla realizzazione del campo: i Volontari del Soccorso, il gruppo Anticendio Boschivo Aib, il Cai di Calolziocorte, le mamme che hanno preparato il cibo quotidiano.

Da sinistra: Alessandro Valsecchi e il vicesindaco di Calolzio Massimo Tavola

 

Il pomeriggio si è chiuso con un rinfresco e con il ritorno a casa delle piccole penne nere che hanno abbandonato il campo con uno zaino pieno di valori e virtù da mettere in pratica nella vita di tutti i giorni, “per diventare cittadini attivi nella nostra società”.

L’alpino che ha recitato la “Preghiera dell’alpino”

 

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