LECCO – “Il messaggio che voglio dare in questo significativo giorno per la nostra città e per le nostre montagne è: non abbiate paura della croce, è un simbolo di speranza”. Poche parole ma pronunciate con solennità da Mons. Franco Cecchin, prevosto di Lecco, durante la cerimonia della benedizione della nuova croce posata sabato mattina in vetta alla Grignetta.
In tanti si sono ritrovati al Bione, presso la piazzole di partenza dell’elicottero vicino alla centrale operativa del Soccorso Alpino: non solo le autorità e i protagonisti dell’iniziativa, i Vigili del Fuoco, il Soccorso Alpino, i volontari della Croce Rossa, gli Alpini, Ltm, la famiglia che ha generosamente finanziato la nuova croce, ma anche tanti cittadini, amanti della montagna e non, che hanno voluto presenziare all’importante giornata per la Grignetta. Presente anche un ospite d’eccezione, l’alpinista di fama mondiale Simone Moro, che non ha voluto mancare alle celebrazioni.
Oggi, sabato 23 giugno, la montagna simbolo dell’alpinismo lecchese è stata ‘risarcita’ dell’affronto subito lo scorso ottobre, quando ignoti avevano deturpato e sradicato la croce che sorge sulla sua vetta, a quota 2.184 metri. Un gesto condannato da tutta la comunità, che, guidata da Giuseppe Orlandi ‘Calumer’, presidente Cai Ballabio e volontario del Cnsas, si è prontamente riunita per restituire alla Grigna la sua croce, simbolo non solo della vetta “ma anche di speranza e di fede cristiana” come ha ricordato Cecchin.
Il momento istituzionale al Bione ha anticipato il decollo della nuova croce (realizzata dal fabbro barziese Mauro Sormani, ndr), possibile grazie all’elicottero dei Vigili del Fuoco che sapute le intenzioni di ‘Calumer’ si sono subito offerti di occuparsi del trasporto.
Durante i vari viaggi su e giù dalla Grignetta per portare il personale necessario alla posa della croce, sul palchetto allestito presso il campo dell’elisoccorso si sono alternati i saluti e le riflessioni delle autorità e degli ospiti presenti. Ad animare il momento i canti del Coro Grigna.
A portare i loro saluti sono stati il Prefetto di Lecco Liliana Baccari, il presidente della Provincia di Lecco Flavio Polano, i sindaci dei quattro comuni di cui fa parte il territorio della Grigna, Lecco, Abbadia, Mandello e Ballabio, il sottosegretario ai Grandi Eventi di Regione Lombardia Antonio Rossi e l’alpinista Simone Moro.
Quest’ultimo è stato uno dei primi a giungere al Bione sabato mattina, a bordo del suo elicottero: “Ieri sera ero a Bologna per una conferenza ma non volevo mancare a questo importante momento, così sono arrivato in volo – ha esordito Moro – la Grignetta è una delle primissime montagne che ho scalato, la sua croce è una delle prime che ho toccato una volta raggiunta la vetta. Quando ho saputo cos’era successo non ho avuto parole. Quando vado in cima all’Everest o ad altre montagne himalayane non distruggo le bandierine buddhiste o tibetane. Sono un simbolo di fede, e come tali vanno rispettate. Dopo tutto, tutti noi preghiamo, magari chiamiamo il nostro Dio con un nome diverso, ma il rispetto deve essere universale. Chi ha compiuto quel gesto in Grigna ha dimostrato di avere intolleranza, ed è molto triste. Sono contento di essere qui oggi – ha concluso Moro – di vedere una comunità che senza tanto clamore si è rimboccata le maniche per le sue montagne. Complimenti a tutti”.
“E’ stato un piacere per me e gli altri comuni essere a fianco come istituzioni di questo importante lavoro – ha dichiarato il vicesindaco di Lecco Francesca Bonacina – le montagne sono un nostro patrimonio da sempre, preservarle e omaggiarle è un dovere”. Il vicesindaco ha quindi donato al comandante dei Vigili del Fuoco di Lecco Roberto Toldo il francobollo speciale stampato per i 70 anni della Costituzione.
Durante la cerimonia sono stati ricordati i volontari del Soccorso Alpino della XIX Delegazione Lariana recentemente scomparsi, proprio sulla Grignetta: si tratta di Giovanni Giarletta, detto Ciarly, ed Ezio Artusi. Con loro è stato ricordato anche Giovanni Beltrami, capo della XIX Delegazione Lariana, vittima di un incidente l’estate scorsa sul Monte Bianco.
Poco prima delle 11, sulle note della ‘Leggenda della Grigna’, l’elicottero si è alzato in volo verso la vetta della montagna, incappucciata di nuovole, per l’ultimo trasporto di personale necessario alla posa. Dopo la benedizione di Mons. Cecchin la nuova croce, 87 kg, larga 1 metro e alta 2, è stata portata a mano dai volontari di Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco e Croce Rossa verso la piazzola di atterraggio dell’elicottero, dov’è stata assicurata prima del volo e addobbata con un tricolore italiano. Alle 11.05 il decollo verso la vetta della Grigna dove è arrivata in pochi minuti.
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Alle 11.30 la nuova croce è stata fissata al suo basamento di pietra, a pochi metri dal Bivacco Ferrario, mentre la vecchia è stata riportata al Bione, in attesa di trovare una nuova sistemazione.
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