Al Comando dell’Arma una stanza per ascoltare le vittime di violenza

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La stanza di ascolto inaugurata al Comando dei Carabinieri di Lecco
La stanza di ascolto inaugurata al Comando dei Carabinieri di Lecco. Nella foto: Anna Orani e Leila Picco (Soroptimist) il comandante Del Gaudio, il prefetto Baccari e il presidente del Tribunale, Ersilio Secchi

 

LECCO – “Il silenzio può uccidere”. Una frase carica di significato quella pronunciata da Leila Picco nel suo intervento alla comando provinciale dei Carabinieri, ospite di una giornata importante, l’inaugurazione di una stanza in caserma dedicata ai colloqui con le vittime di violenza, un ambiente dove sentirsi a proprio agio e rompere quel muro di angosce, paure e denunciare.

Significativa la stessa presenza a Lecco della presidente nazionale di Soroptimist, associazione che ha esteso a tutta la Penisola il suo progetto condiviso con l’Arma di “Una Stanza Tutta Per Sé” , dal titolo del celebre saggio di Virgina Woolf, ovvero la creazione di luoghi sicuri e confortevoli, pensati per le donne vittime di violenza.

Il comandante Del Gaudio e la presidente Leila Picco

 

“Sono già 93 le caserme in Italia oggi dotate di queste stanze” annuncia la presidente Picco, ed anche le stazioni dei carabinieri di Lecco e Merate fanno ora parte di questa iniziativa. “E’ un messaggio forte quello che vogliamo lanciare su un problema grave, solo il 10% delle vittime denuncia. Un ambiente tranquillizzante e il giusto modo di porsi può aiutare la persona a raccontare quanto le è accaduto”.

L’emerge del fenomeno ha imposto anche un’adeguata preparazione da parte delle forze dell’ordine nell’approcciarsi alle vittime e i carabinieri, ha sottolineato il comandante Pasquale Del Gaudio, “hanno personale qualificato per svolgere questa attività. Lo spirito che ci guida in questo incontro con Soroptimist è quello di dare un segnale alla collettività di forte attenzione a questo tipo di reati”.

 

Per Lecco si tratta di una secondo step del progetto, dopo l’inaugurazione nei giorni scorsi di stanze d’ascolto anche negli ospedali di Lecco e Merate; prossimamente anche in carcere potrebbe trovare spazio un analogo locale; lo ha anticipato il prefetto Liliana Baccari:

“Sappiamo che la violenza può provocare traumi enormi in chi li subisce, per questo è difficile trovare il coraggio di denunciare – ha ricordato il prefetto – e la degenerazione può sfociare in esiti tragici, fatali. Per questo è importante la risposta che la vittima trova nel contesto in cui vive”.

Il taglio del nastro

 

Una risposta che i club Soroptimist di Lecco e Merate hanno voluto offrire, allestendo queste camere negli ospedali e nelle caserme lecchesi: “Dare aiuto al genere femminile è il nostro service naturale, aver creato qualcosa di concreto come queste stanze è motivo di grande orgoglio per noi” ha commentato Anna Orani, presidente del club di Lecco, mentre Gloria Tomasini, presidente di Soroptimist Merate, ha ricordato la rete di contatti sviluppata nella zona meratese, con l’associazione Telefono Donna e la casa per vittime di violenza di cui Soroptimist sostiene le spese di affitto.

Le nuove stanze d’ascolto sono un nuovo tassello in un mosaico di aiuti alle vittime della violenza in provincia che ha visto aggiungersi, lo scorso aprile, anche lo sportello legale aperto in Tribunale grazie alla disponibilità di un gruppo di avvocatesse lecchesi.