All’ospedale Manzoni il luminare David Tirone

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David Tirone (nella foto), canadese, tra i più affermati cardiochirurghi al mondo e tra i più esperti, a livello internazionale, di patologie dell’aorta, il 12 settembre sarà ospite dell’Ospedale di Lecco.

Nel corso di una conferenza illustrerà una metodica molto complessa e impegnativa, da lui ideata e applicata in pazienti affetti da aneurisma aortico. Per l’occasione – di grande pregio scientifico – Amando Gamba, Direttore della Cardiochirurgia del Manzoni, illustrerà all’autorevole collega americano (per avere una sua opinione in proposito) una semplificazione-innnovazione della tecnica messa a punto dal cardiochirurgo americano introdotta dallo stesso Gamba. Il primario di Lecco ha già utilizzato questa sua procedura in settanta pazienti, venti dei quali operati a Lecco. Vale la pena ricordare una curiosità: quando Gamba studiava questa tecnica, un suo collega della Florida – senza che i due si conoscessero – cominciava ad operare con analoghe modalità.

A conferma dell’apprezzamento dell’attività cardiochirurgica di Lecco – sottolineata dalla presenza di un ospite scientifico così importante – c’è da segnalare come la reputazione del team che opera al Manzoni si sia notevolmente diffusa negli ultimi mesi, andando ben oltre i confini locali.

Due donne, ad esempio, che vivono in Kazakistan e in Russia, rispettivamente di 31 e 41 anni, hanno scelto recentemente di farsi operare a Lecco e non presso i propri paesi o altre strutture sanitarie. In entrambe le pazienti, per una grave disfunzione valvolare, s’è operato un intervento di plastica della valvola mitrale. “La plastica – spiega Gamba – è preferibile alla sostituzione, soprattutto nei pazienti in giovane età. Pur essendo di routine cardiochirurgica (negli ultimi 18 mesi sono stati trenta i casi registrati a Lecco ) è decisamente più impegnativa dell’intervento sostitutivo”.

Non è la prima volta che pazienti provenienti da altri Paesi scelgono, per farsi curare e assistere, l’Ospedale di Lecco e, nella fattispecie, la sua nuova cardiochirurgia. “L’anno scorso – racconta sempre Gamba – sono stati operati in regime di urgenza due ragazzi di 15 anni che arrivavano dal Senegal e dall’Etiopia. Avevano una valvulopatia reumatica: avevano , in sostanza, contratto una malattia infettiva causata da un germe che può localizzarsi nelle valvole cardiache, distruggendole. La malattia – continua lo specialista – fino a 40 anni fa era diffusa anche da noi: oggi è quasi scomparsa, mentre è molto presente nei Paesi in via di sviluppo”.

La struttura di Cardiochirurgia del Manzoni, dal suo avvio (a pieno regime), ovvero dal gennaio del 2010 ad oggi ha operato oltre 700 pazienti: poco più del 65% sono lecchesi; oltre il 14% proviene dalla Valtellina, mentre il 13% circa è residente nel meratese. Il rimanente arriva da altri territori, extra provinciali ed extraregionali.