Ance Lecco: “Siamo amministrati da un sistema politico malato”

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Gli scandali regionali che hanno segnato la cronaca di queste ultime settimane evidenziano, ancora una volta in più, che il sistema politico da cui siamo amministrati è profondamente malato. E la malattia si chiama autoreferenzialità, ovvero totale disinteresse della cosa pubblica per l’affermazione dell’interesse personale, in un delirio di onnipotenza che porta troppo spesso chi ci rappresenta a dimenticarsi completamente del compito e della responsabilità a cui è chiamato per coltivare, senza alcuna remora, gli affari propri o del proprio gruppo politico, nella ferma convinzione di non essere soggetto a regole e controlli. È una situazione che ci nausea e ci deprime, come imprenditori che invece tutti i giorni, insieme ai nostri dipendenti e collaboratori, devono fare i conti con un mercato sempre più difficile e come cittadini a cui è chiesto di ripianare, con sacrifici ormai non più sopportabili, gli sperperi del denaro pubblico”.

Così il presidente di ANCE Lecco, Mario Sangiorgio, si esprime sulla drammatica situazione in cui versano le istituzioni del nostro Paese, alla luce dei nuovi scandali che hanno colpito numerose regioni: “Un altro pezzo del nostro sistema politico-amministrativo ha dimostrato di essere vergognosamente fallito. – continua – Mentre il Governo ci toglie le province, le regioni fanno il loro harakiri, contribuendo a sgretolare l’impianto istituzionale del nostro Paese, in dispregio dei cittadini che con il proprio lavoro hanno sino ad oggi salvato l’Italia. Ma la misura è colma, anche perché le risorse sono finite e così pure le energie del “Paese reale” e la fiducia verso questo sistema. Come può un imprenditore continuare a mettere in campo tutto ciò che possiede, spesso magari i risparmi di una vita, per cercare di sopravvivere quando vede lo sfascio che c’è attorno a lui? E, di fronte a tutto ciò, dov’è il Governo? Perché, anziché colpire dove si annidano gli sprechi, dà mandato al suo braccio armato, l’agenzia delle entrate, di colpire sempre dal basso? Meglio sarebbe se puntasse su un’agenzia delle uscite, capace di ridare fiato a questo nostro sistema”.

Occorre rifondare questo nostro sistema politico ed istituzionale. – conclude Sangiorgio – È questo l’unico modo per rimettere in modo l’economia reale, facendo tornare la fiducia nelle persone, e soprattutto nei giovani. Le aziende devono poter avere il diritto di lavorare e di investire, ottenendo risposte in tempi reali da chi è chiamato a fornirle. Il sistema produttivo deve tornare al centro della politica. La giustizia deve diventare realmente prerogativa di questo sistema, sostituendosi all’irresponsabilità di quanti piegano la politica ai propri interessi personali. È l’unico modo per consentire al Paese di riprendersi, perché la gente torni al carrello della spesa, all’acquisto di una nuova auto o all’investimento in una casa. La cappa che ci soffoca è diventata insopportabile. Serve una scossa: e questa può venire solo dal basso, dal territorio, dai nostri comuni. La strada che ci attende è in salita. Ma soltanto così facendo è possibile che torni la fiducia nel futuro”.