LECCO – Alle ore 18.00 è scattata la protesta: un capannello di persone si è raggruppato davanti all’imbocco di quello che dovrà essere il tunnel della nuova Lecco-Bergamo.
Sono i residenti del rione di Chiuso che dopo la notizia dello stallo della situazione – l’azienda Salini e la Provincia stanno cercando l’accordo per evitare la rescissione del contratto – hanno deciso di averne abbastanza e sono scesi in strada a manifestare, con tanto di striscioni e cartelli esposti.
“Dopo un periodo in cui siamo stato più che collaborativi, abbiamo deciso di promuovere questa iniziativa per evidenziare lo stato di degrado del quartiere. Chiediamo il rispetto delle persone che abitano nella zona e che i lavori vengano portati a termine nei modi e nei tempi consoni a uno stato civile” ha dichiarato Luca Dossi, portavoce del Comitato di Chiuso.
Alla manifestazione erano presenti numerosi politici dell’opposizione, tra cui Cinzia Bettega (Lega Nord), Filippo Boscagli (NCD) e Massimo Riva (M5S). Presente anche Alberto Anghileri, piuttosto critico con le istituzioni.
“Questo è l’ennesimo disastro sul nostro territorio. I costi del cantiere sono lievitati in maniera incredibile e non si capisce come mai non ci siano i soldi per finire il progetto. Sono preoccupato, si rischia di rimanere in questa situazione per anni.” ha dichiarato il consigliere comunale.
Ascoltando la voce dei cittadini presenti, diverse persone lamentavano lo stato di incertezza in cui vivono ora, senza poter fare lavori o ristrutturazioni per via dei potenziali danni che un’opera come questa – attualmente ferma – potrebbe creare e il rischio, nel caso di danneggiamento delle loro abitazioni, di non essere rimborsati.
Solo un gesto simbolico quello dei residenti, dopo circa 30 minuti la zona è stata sgomberata. “La manifestazione è riuscita. Il nostro obiettivo non era quello di creare troppi disagi, ma solo quello di far vedere che ci siamo e siamo stanchi. Adesso attendiamo almeno la sistemazione della strada e di tutte quelle aree che i lavori hanno devastato” ha concluso Luca Dossi.