LECCO – Si è concluso la scorsa settimana un particolare ed innovativo corso di formazione organizzato dall’ATS della Brianza, dal titolo “Peer In-Formazione”, che ha visto il coinvolgimento di undici richiedenti protezione internazionale ospitati nelle strutture di accoglienza presenti sul territorio e provenienti da Costa D’Avorio, Camerun, Gambia, Ghana, Guinea, Nigeria, Senegal.
L’obiettivo principale del corso è stato quello di creare nel territorio dei “Peer”. “Un Peer – spiega il direttore del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’ATS Brianza Nicoletta Castelli – ha caratteristiche ed esperienze in comune con i destinatari del suo intervento, può comunicare in modo sensibile ed efficace e trasmettere informazioni con modalità culturalmente accessibili, pertanto pensiamo che un Peer possa aiutare maggiormente le persone provenienti da altri Paesi ad integrarsi meglio nel nuovo territorio anche attraverso la capacità di fruire correttamente dei servizi di cura offerti potendo così mantenere buona la propria salute”.
Il corso, che è iniziato il 30 gennaio e si è concluso il 15 maggio, si è svolto in sei incontri, durante i quali i partecipanti sono stati formati sulle seguenti tematiche: ruolo di “Peer”, compiti e modalità di intervento; accesso ai servizi sanitari; orientamento ai servizi del territorio; formazione sui rischi legati alle Infezioni Sessualmente Trasmissibili: formazione sui rischi connessi all’abuso di alcool e sostanze (con la collaborazione del Servizio Dipendenze della ASST Monza).
Successivamente, i partecipanti sono stati accompagnati nella sperimentazione di incontri formativi, aventi come tema uno di quelli affrontati durante il percorso, con gruppi di altri Richiedenti Protezione Internazionale presenti nelle strutture di accoglienza del terrritorio dell’ATS Brianza.
“L’esperienza – sottolinea la dott.ssa Nicoletta Castelli – è stata un percorso “formativo” non solo per i Peer ma anche per coloro che lo hanno condotto, e si è conclusa molto positivamente con il desiderio, espresso da tutti i partecipanti, di poter proseguire nel futuro, affrontando e approfondendo altri temi. Per la nostra ATS Brianza questa è stata un’ulteriore bell’esperienza di Governance del territorio e ha dimostrato come l’integrazione tra culture (che sono sia le culture di provenienza, che le culture organizzative) sia possibile, e che diventi occasione di arricchimento per chi ne prende parte”.

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