Fondi per i lavori a Villa Manzoni: il PD esulta, NCD attacca

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Villa Manzoni

LECCO – Quasi mezzo milione di euro alla Villa Manzoni di Lecco, uno dei più importanti beni artistici della Lombardia che era stato segnalato per la sua preoccupante situazione e per la necessità di un rilancio proprio in occasione del grande Esposizione Universale del 2015.

È quanto contenuto nello schema di decreto ministeriale del ministero dei Beni Culturali, guidato da Dario Franceschini, in attuazione della legge 112 del 2013, nota come Valore Cultura. Il decreto destina 6.285.678 euro per l’anno in corso, e quasi un quarto delle risorse arriveranno in Lombardia.

Raffaele Straniero (PD)
Raffaele Straniero (PD)

“L’impegno del nostro governo sulla Cultura come motore di ripartenza passa dalla Lombardia con forza – dichiara il consigliere regionale del PD Raffaele Straniero – E molti dei contenuti del provvedimento su Turismo e Cultura, dall’Art Bonus, alle misure su cinema e musica alle risorse per il Turismo sono una straordinaria occasione per la Lombardia. Forti di questi numeri e di questo impegno ci rivolgiamo al Presidente Maroni per chiedere un’analoga inversione di tendenza. Nel bilancio regionale la Cultura resta cenerentola. La Lega lamenta una disattenzione del Governo al nord che i numeri smentiscono nei fatti. A Maroni chiediamo di non essere uomo di parte, di abbandonare cattivi consiglieri e di concerto con il governo nazionale lanciare un Rinascimento Lombardo che partendo da Expo ricollochi la nostra Regione al centro delle dinamiche Culturali e Turistiche di cui il suo glorioso passato è degno”.

Filippo Boscagli (NCD)
Filippo Boscagli (NCD)

Se è questa la reazione del PD in Regione, a Lecco il Nuovo Centro Destra non risparmia invece le sue critiche all’Amministrazione Comunale:

“Non capiamo cosa abbiano da gioire – spiega il capogruppo Filippo Boscagli – hanno portato a casa un quarto dei soldi necessari per rimettere in sesto Villa Manzoni  – 2,5 milioni – che nel frattempo non è stata accreditata dalla Regione, perdendo il titolo di museo. Ci rendiamo conto? Abbiamo la fortuna di avere a Lecco la casa di uno dei fondatori dell’istruzione in Italia e la lasciamo cadere nell’oblio. La Regione aveva avvisato il Comune sei mesi prima della necessità di attuare i lavori per non perdere l’accreditamento ma nulla è stato fatto. Altro che vantarsi, è scandaloso”.

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