LECCO – Ci sono voluti quattro anni per individuare uno spazio pubblico idoneo dove consentire i funerali con rito civile, eppure, nonostante Villa Gomes sia stata recentemente designata a tale scopo, le cose paiono non essere cambiate: almeno secondo la denuncia del consigliere comunale Sandro Magni (FDS) che lunedì sera ha portato il caso alla discussione dell’aula.
Il consigliere di sinistra aveva partecipato giovedì al commiato non religioso dell’ultimo saluto al maestro Guido Ara, insegnante lecchese scomparso a 65 anni. “La cerimonia è stata molto partecipata e si è volta al cimitero di Castello, tra le tombe. Le onoranze funebri hanno proposto ai familiari il cimitero come unica soluzione senza prospettare altro – spiega il consigliere – è stata una delle poche volte che mi sono vergognato fino al rossore, perché ci sono voluti quattro anni per non dare applicazione ad una delle delibere del Consiglio Comunale”.

La possibilità di celebrare funerali civili, proposta dal consigliere Viviana Parisi (PD) era stata approvata nel 2010, si attendeva solo l’individuazione di un luogo alternativo al campo santo per dove svolgere i riti e a novembre erano state identificate Villa Gomes di Maggianico e la Sala Civica di via Seminario.
“La soluzione a regime verrà trovata nel nuovo regolamento cimiteriale – ha spiegato l’assessore Elisa Corti – nel frattempo la giunta ha individuato due sale per dare conto della volontà del consiglio. Finora non è capitato spesso di avere richieste per l’utilizzo queste strutture. L’ufficio ha informato le ditte di pompe funebri e la comunicazione ai cittadini di questa possibilità verrà inserita presto e visibile sul sito del Comune”.

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