I migranti lecchesi piangono i morti di Lampedusa

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LECCO – “Quelle decine di corpi distesi sul molo di Lampedusa sono ancora una volta il tragico epilogo di tante storie di speranza che si concludono nel cimitero del Mediterraneo. Questa volta sono tanti, troppi, ma sono solo l’ultimo atto di una tragedia che, se non si troverà il modo di interrompere, è destinata a perpetrarsi”.

Sono queste le parole pronunciate dal Comitato “Noi Tutti Migranti” di Lecco, in apertura del presidio organizzato nel tardo pomeriggio di venerdì 4 ottobre di fronte a Palazzo Bovara, a seguito della tragedia avvenuta ieri nel mare di fronte a Lampedusa.

“Cosa deve ancora succedere – ha chiesto il portavoce del Comitato – perché il governo si decida a cambiare radicalmente rotta sull’immigrazione, rendendo finalmente possibili gli ingressi legali in Italia e consentendo a chi arriva di chiedere protezione in sicurezza?”. “Non è facile per nessuno  lasciare il proprio paese – ha aggiunto – ma la fame e la guerra costringono tanti a scappare in cerca di un pezzo di pane e di una speranza: oggi siamo qui per denunciare in silenzio quanto accaduto e per esprimere la nostra vicinanza ai fratelli vittime della tragedia. Dobbiamo fare in modo che tragedie come questa non avvengano più e che non ci si dimentichi dei morti due gironi dopo”.

Un presidio, quello promosso dal Comitato “Noi Tutti Migranti” a cui hanno aderito associazioni come Arci Lecco e CGIL, e al quale hanno partecipato anche alcuni membri della giunta comunale: presenti in piazza, tra gli altri, l’assessore Michele Tavola, Ivano Donato, i consiglieri Citterio e Agelibusi, il portavoce di Appello per Lecco Corrado Valsecchi e l’assessore Francesca Bonacina, che al termine ha preso la parola: “voglio ringraziare il Comitato Migranti perché tiene alta l’attenzione su una vicenda a cui stamane in sala consiliare è stato dedicato un minuto di silenzio. Grazie perché portate ai comuni e alle istituzioni diverse istanze concrete a cui cercheremo di far fronte”.