Isella: il bando per il nuovo ponte non arriva. I residenti scrivono ad Anas

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L'attuale cavalcavia di Isella

LECCO – “Da circa quindici mesi noi residenti della località Isella, dopo la chiusura del cavalcavia, stiamo sopportando enormi disagi”

Inizia così’ la lettera che nei giorni scorsi i cittadini della frazione di Civate hanno inviato sia ad Anas che alla Prefettura di Lecco, chiedendo di fare presto per la realizzazione del nuovo ponte sulla superstrada e poter finalmente ricollegare Isella al restante parte del paese.

“Coloro che provengono da Lecco, per accedere a casa propria, sono costretti ad andare nel limitrofo comune di Suello, per ritornare sulla SS36 in direzione nord, allungando la strada di quasi cinque chilometri. Riteniamo inverosimile e impensabile – proseguono i residenti nella lettera – che nonostante sia passato così tanto tempo non si intraveda la cosiddetta ‘uscita dal tunnel’, perché ci risulta che i lavoro non siano ancora stati appaltati”.

E’ vero, lo conferma anche il sindaco di Civate, Baldassarre Mauri, che da settimane attende che venga aperto il bando di gara per l’intervento. “Sappiamo che ora la competenza è dell’Anas nazionale, non più di Anas Lombardia, e che deve aprire la gara d’appalto. Speriamo che questo avvenga il prima possibile. Non sappiamo per quale motivo sia ancora tutto fermo, erano stati chiesti dei chiarimenti al progettista ma ora dovrebbe essere tutto risolto”.

Il cavalcavia di Isella chiuso ai veicoli

 

Nel frattempo sono i residenti di Isella a patire per primi la situazione: “In una società civile – scrivono – questi interventi di pubblica utilità, indifferibili e di somma urgenza, dovrebbero avere la priorità assoluta ed essere eseguiti nel più breve tempo possibile al fine di evitare ai cittadini questi rilevanti disagi. Siamo pertanto a sollecitare il proseguo burocratico e l’esecuzione dell’opera con maggiore incisività e celerità”.

“Ci auspichiamo – concludono – di non dover intraprendere manifestazioni eclatanti, con blocco anche del traffico, poiché l’esasperazione è arrivata a livelli preoccupanti”.