Lecco e Sondrio insieme, nasce Confcoperative dell’Adda

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marinoni consolida
Gabriele Marinoni

COLICO – Si terrà nel pomeriggio di venerdì 26 febbraio 2016 presso l’auditorium comunale M. Ghisla di Colico l’assemblea provinciale congiunta di Confcooperative Sondrio e Confcooperative Lecco per l’approvazione del progetto di fusione tra le due Organizzazioni volto alla costituzione dell’unione territoriale denominata Confcooperative dell’Adda.

Ai lavori assembleari parteciperanno Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative e Maurizio Ottolini presidente di Confcooperative Lombardia, a sugellare l’importanza del momento storico delle due articolazioni provinciali di Confcooperative, unica organizzazione di rappresentanza, tutela e promozione del movimento cooperativo presente sul territorio valtellinese e lecchese.
“L’operazione di fusione tra Confcooperative Sondrio e Confcooperative Lecco rappresenta la fase conclusiva del processo di aggregazione fra le due Organizzazioni, iniziato nel 2013 con la fusione tra le due società di servizi alle imprese associate operanti nei rispettivi territori, denominate Unioncoop Società Cooperativa e Consorzio Eurocoop Lecco Società Cooperativa – spiegano i rispettivi presidenti, il sondriese Attilio Tarantini e il lecchese Gabriele Marinoni – Da allora Unioncoop Società Cooperativa sta operando quale centro servizi interprovinciale, con una sede a Sondrio e una a Lecco”.

L’operazione di fusione tra le due Associazioni si inquadra inoltre nel processo di riordino territoriale deciso dalla Conferenza Organizzativa di Confcooperative e sta al passo con i profondi cambiamenti istituzionali che stanno interessando il Paese, a partire dalla Legge Delrio di riforma delle autonomie locali.

“Attraverso la fusione delle società di servizi – proseguono i presidenti – le due Associazioni hanno conseguito il miglioramento qualitativo e il consolidamento dei risultati economici, patrimoniali e finanziari dei servizi resi alle imprese associate. Ora, con l’aggregazione le due Associazioni si propongono il rafforzamento della funzione di rappresentanza politico-sindacale di Confcooperative, sin qui agita autonomamente nei territori provinciali di riferimento”.

Le prossime Assemblee saranno chiamate oltre che a deliberare la fusione con l’adozione dello statuto di Confcooperative dell’Adda, anche a nominare il Consiglio territoriale che sarà partecipato dai cooperatori dei due territori. All’Associazione derivante dalla fusione saranno associati tutti gli aderenti delle Organizzazioni partecipanti alla fusione, che rappresentano sempre più una presenza storica ed importante a sostegno di economie essenziali per il territorio, con un’alta incidenza di cooperative aderenti in rapporto alla popolazione.

Confcooperative Sondrio e Lecco ad oggi, infatti, contano complessivamente 146 associate, operanti nei seguenti settori: agroalimentare (18%), di cui rappresentano tutti i comparti presenti sul territorio, dal lattiero-caseario, all’ortofrutta, al vitivinicolo e olivicolo, sociale (40%) che, unitamente alle associazioni di volontariato, è impegnato nel confronto con i responsabili istituzionali delle politiche sociali, lavoro e servizi (13%), che rappresenta uno dei settori più dinamici, dalla progettazione e realizzazione di componenti elettroniche, alla manutenzione del territorio, dai trasporti, ai servizi alle imprese.

Le cooperative aderenti annoverano oltre 23.000 soci, con un fatturato di c.a. 344 milioni di euro ed un impiego di c.a. 3500 persone.

“Solido punto di riferimento strutturato, a cui aderiscono una cospicua parte delle cooperative attive nelle provincie di Sondrio e Lecco –concludono – Confcooperative mostra sempre più di essere ben radicata nel tessuto sociale in cui opera, grazie, da un lato al forte attaccamento ai propri principi ispiratori, dall’altro al sapersi confrontare costantemente con le realtà di riferimento, nonché misurare con un mercato nazionale ed internazionale sempre più competitivo ed in espansione. La cooperazione dei territori della valle dell’Adda, infatti, in questo momento di transizione economico-sociale, si sta impegnando costantemente nel ricercare forme nuove, evolute e strategiche da applicare ai propri progetti, attraverso percorsi di crescita e di aggregazione, coerentemente con i propri modelli identificativi che pongono il servizio e non il profitto al centro degli obiettivi, in modo da perseguire un fecondo dialogo con il territorio ed i propri soci, nel rispetto dell’ambiente e dei fattori socio-culturali che li connotano”.