Lettera. “Lecco pensa ancora ai giovani, si torna a ballare e a sognare”

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LECCO – Il primo weekend i musica al parco di Villa Gomes (vedi articolo) è stato un successo, un’iniziativa dedicata ai giovani in un luogo bellissimo tutto da valorizzare. Se n’è accorta anche una nostra lettrice che ci ha voluto scrivere:

“Quante volte come giovani abbiamo sperimentato, quella sensazione leggera di sentirci al posto giusto nel momento giusto? Se vi è successo anche a voi, qui a Lecco, sono certa è stata quasi unica. Unica la sensazione e, poco più, le volte.

A me, che ho quasi diciott’anni, è successo con alcuni concerti bellissimi. Urca Urca, Toni Molesti. Ero una ragazzina con la cartella sulle spalle. Ho poi posato quella, ho inforcato lo zainetto, e Lecco invece è rimasta ferma, ha preferito star dietro la lavagna.

Lecco per noi giovani, sebbene non sia giusto generalizzare, qui però vado sul sicuro, ha perso delle occasioni, delle opportunità. E ce le ha fatte perdere. Le occasioni. Le opportunità. Non ancora i sogni.

E un sogno è non dover chiedere ai genitori di portarci a Milano, a Bergamo, a Monza, che in treno non si può se no a che ora torni, per merenda?, e questo solo per ballare, stare assieme ad altri giovani, divertirsi. Divertirsi che non vuol dire sballare, vuol dire essere semplicemente felici dentro il nostro tempo.

 

Avete presente Nemeless a Barzio ad inizio mese? Quanti eravamo, un botto, da ovunque, extraterrestri compresi, ed è successo di tutto, ma non è capitato niente. Abbiamo ballato la nostra musica EDM che pompava da matti tutta la sera e con una line-up d’eccezione, che ci invidiano senz’altro altrove.

Ecco, lasciateci i sogni e ballare sul mondo.

Ed è per questo che mi è piaciuto restare a Lecco senza sbatta e, per una volta, non dover scegliere la solita Orsa o 40 km di auto e andare convinta a sostenere il Lecco Summer Festival dentro quel Parco enorme e bellissimo che ci andavo da piccola.

Non era il Nameless, suonavano le band del giro delle nostre compagnie e non Przi, Becko, Zedd, Axwell o Kayzo per dirne solo alcuni. Ma è stata lì la figata, se ci pensate anche voi.

 

Finalmente a Lecco c’è chi si ricorda e tiene in considerazione anche noi.

E così ha, dopo anni di silenzio e di imbalsamazione di menti e corpo, ripreso a muovere i primi passi, a ballare sul mondo. Offrendo le occasioni. Le opportunità. E l’inizio di una parte dei sogni sia a noi che balliamo sia a altri nostri coetanei che suonano. Non è stato tanto un palcoscenico sabato e domenica, è stata più una bella storia, riconoscersi e sentirsi riconosciuti, non soli. Chi devo/dobbiamo applaudire? Nameless, il Comune, e tutti noi che ci siam stati. Sdraiati sull’erba. A camminare a piedi nudi. A ballare. Vivere. A Esserci. A sognare

Già i sogni. Quell’essenza che non si può toccare, non si può vedere ma si può percepire e sentire. Sentire nei battiti accelerati. Percepirla negli sguardi degli altri, che non consoci ma che sono compagni di banco. Di tempo. di vita.

Di sogni, appunto. Certo ora il LSF è solo ai suoi primi smalti ma sono già molto brillanti e sappiate, voi adulti, che i nostri sogni, a noi giovani, ci salvano quotidianamente.

E abbiamo voglia di sognare. Sognare che finalmente a Lecco, sia giunto il tempo di levare quelle ancore, soprattutto mentali e ognuno per la sua parte, abbia il coraggio di navigare in mare aperto.

Anche il tempo di ballare e avere spazi nostri, tempi nostri, è un modo per invitarci a vivere la vita da protagonisti. Perchè c’è, lo dice anche la Bibbia, un tempo per studiare, per lavorare e anche uno per ballare (sul mondo). Noi vogliamo fare tutte e tre le cose. Noi siamo capaci di fare tutte e tre le cose
e poi guardiamo sempre verso Est: dove ogni giorno, ogni benedetto giorno, rinasce il sole.

Coraggio, ballate con noi. Ora che Lecco ha avuto coraggio e intelligenza, ha osato.
Anche di questo ha bisogno la città. Noi e voi. Assieme.

Federica