LECCO – Mancano due settimane alla scadenza dell’ordinanza sindacale emessa per la bonifica della copertura in amianto dell’ex Leuci di via XI Febbraio, ma a quanto pare si dovrà ancora attendere per la rimozione.
Questo quanto emerso giovedì sera in commissione Ambiente a Palazzo Bovara, dove si è discusso proprio del tema amianto. In Sala Consiliare erano presenti diversi residenti e i volontari del Gruppo Aiuto Mesotelioma, da anni impegnato nella causa. La doccia fredda emerge dopo quasi un’ora dall’inizio della commissione, durante la quale il Comune di Lecco e alcuni rappresentanti dell’Ats hanno fatto il punto sulla situazione amianto in città e sulle azioni che l’amministrazione comunale sta portando avanti.
Per quanto riguarda l’ex Leuci, come spiegato, è in corso dal 2016 un’importante corrispondenza con la proprietà: “Dovremmo essere agli ultimi atti ma l’Ats ha ribadito la diffida perché la documentazione presentata dalla proprietà per la bonifica è ancora incompleta”.
A sollevare i primi quesiti sono stati il consigliere 5Stelle Massimo Riva e di Con La Sinistra Cambia Lecco Alberto Anghileri: “Cosa succederà tra 15 giorni quando il termine scadrà? Come intendiamo giocarci questa partita? C’è un altro piano di azione?” ha detto Riva. “La vicenda ex Leuci dovrebbe insegnarci che i tempi sono lunghi, io mi chiedo come sia possibile che l’amministrazione non abbia gli strumenti per intervenire in tempi più rapidi”.
Rivelato infine lo stato dei fatti: “Oggi come oggi non esiste una mappatura precisa della presenza di amianto nell’ex Leuci, copertura a parte – ha spiegato Todeschini – doveva essere fornita dal privato ma ancora non l’abbiamo in mano. Per questo motivo è sconsigliabile intervenire con la rimozione della copertura, perchè questo potrebbe causare la dispersione di altre fibre di cemento amianto”.
A specificare la questione è stata l’Ats: “A inizio giugno sono stati presentati i piani di lavoro per lo smaltimento dell’amianto, anche di quello friabile presumibilmente presente all’interno dell’edificio, senza però fornire una mappatura. In questo modo non possiamo dare il via ai lavori di smaltimento”.
Insomma rimuovere ora la copertura di amianto dell’ex Leuci potrebbe creare un altro problema ambientale. “Non vogliamo allarmare i cittadini ma la situazione è questa” hanno concluso dal Comune.
E’ stata Cinzia Manzoni, coordinatrice del Gruppo Aiuto Mesotelioma, a commentare la notizia: “Sul caso ex Leuci crediamo siano state dette delle inesattezze da parte del Comune e dall’Ats. Noi mettiamo al primo posto la salute dei cittadini e non voci di bilancio o interpretazioni burocratiche. La nostra proposta è di istituire e partecipare ad un tavolo con il Cna (Coordinamento Nazionale Amianto), aperto a tutti gli organi interessati, per poter venire a capo di questa mancata soluzione che è un problema davvero grave. A parte l’amianto friabile dentro l’ex Leuci anche quello delle tettoie è oramai volatile”.
“D’altro canto – ha continuato Manzoni – come Gruppo Aiuto Mesotelioma non possiamo che essere soddisfatti delle attività portate avanti con il Comune, a partire dallo Sportello Amianto aperto ogni mercoledì. C’è più attenzione sul tema, i cittadini fanno esposti e chi non li fa provvede autonomamente alla bonifica. Il pericolo amianto è stato effettivamente compreso. Finalmente poi grazie anche a Regione Lombardia il Comune di Lecco emanerà un bando rivolto a ditte specializzate nella rimozione e smaltimento dell’amianto che potranno così offrire i loro servizi a prezzi calmierati”.