
LECCO – La pubblicazione del bando per la cosiddetta Pizzeria della Legalità (ex Wall Street) ha acceso a Lecco il dibattito sull’opportunità di dare vita a un’attività commerciale vera e propria in concorrenza con gli esercenti del territorio.
La presa di posizione del presidente della Fipe Confcommercio Lecco, Marco Caterisano, è dura: “Con la pubblicazione del bando siamo arrivati al dunque di questo progetto da tempo annunciato e purtroppo non possiamo tacere la nostra contrarietà rispetto alle scelte effettuate dall’Amministrazione comunale. Premesso che la battaglia in favore della legalità è doverosa e che da lecchesi sappiamo bene il significato della vicenda Wall Street, è inaccettabile che questo simbolo, ovvero l’apertura di una ‘Pizzeria della legalità’, vada a danneggiare gli operatori onesti e perfettamente legali che da anni operano sul territorio! Perché la realtà è che questa operazione tanto sbandierata rappresenta una pesante azione di concorrenza sleale ai danni di quanti sono sul mercato e rispettano le regole. La ‘coccarda della legalità’ la dovevano dare a tutte quelle pizzerie che da anni lavorano in modo corretto e hanno subito la concorrenza di imprese che erano sostenute e coinvolte dalla malavita e dalla criminalità!”.
Quindi Caterisano prosegue: “La nuova pizzeria avrà vantaggi di partenza inaccettabili: chi la gestirà avrà un’attività pronta ‘chiavi in mano’ pagata con i soldi pubblici, avrà costi più bassi e potrà praticare prezzi concorrenziali che rischiano di stravolgere la piazza. In pratica sarà tutelata e protetta e non avrà rischio d’impresa. A me non sembra una cosa corretta!”
Sull’utilizzo dello spazio, le idee di Confcommercio Lecco sono chiare: “Va cambiata la destinazione d’uso. Noi siamo contrari a un utilizzo commerciale della struttura: a nostro avviso sarebbe più indicato ed efficace come messaggio, oltre che meno impattante per le realtà che da anni lavorano in città nell’ambito della ristorazione, prevedere un uso sociale degli spazi confiscati alla malavita”.
Quindi il presidente di Fipe Lecco si congeda con una considerazione: “Queste operazioni di sottrazione dei beni alla criminalità e di ‘restituzione’ alla comunità sono indubbiamente lodevoli e meritorie, ma da sole non sono sufficienti a valorizzare l’onesta degli operatori e a promuovere i comportamenti limpidi e trasparenti. Per fare qualcosa di efficace in favore della legalità del commercio, lo Stato dovrebbe sostenere le attività che si comportano correttamente ‘combattendo’ ogni giorno per restare aperte e dare occupazione e che invece sono subissate da fiscalità, controlli, burocrazia… La legalità deve essere qualcosa di ordinario e quotidiano, non solo di simbolico e straordinario”.
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