LECCO – Appuntamento questa sera a Palazzo della Paure con “Stortura. Perché l’Italia non sa punire la tortura ed è incapace di una riforma democratica della polizia. 14 anni dopo la Diaz”. Il dibattito organizzato da Qui Lecco Libera vedrà l’intervento di Enrico Zucca, sostituto procuratore a Genova, pm al processo Diaz, Lorenzo Guadagnucci, giornalista, vittima della Diaz e Vittorio Agnoletto, medico, già portavoce del Genoa social Forum nel 2001.
A quattordici anni di distanza dall’irruzione nella scuola Diaz-Pertini e dalle violenze efferate nella caserma di Bolzaneto, il nostro Paese si ritrova ancora disarmato di fronte alla tortura. L’ha denunciato per ultima la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo nella sentenza che, all’inizio di aprile (ricorrente Cestaro), ha condannato l’Italia a proposito dei fatti della Diaz per aver violato il divieto di tortura, scolpito all’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani.
Nonostante l’accertamento dei fatti, delle violenze, delle lesioni, degli abusi, dell’omertà dei corpi coinvolti e della costruzione di prove false a carico delle vittime del pestaggio della Diaz, buona parte dei delitti sono caduti in prescrizione. E questo anche perché il codice penale è ancora sprovvisto del reato di tortura che da quasi trent’anni il nostro Paese si è impegnato ad introdurre. La legge approvata alla Camera il 9 aprile scorso -e ora in discussione al Senato- rischia però di essere insufficiente.
“È necessario continuare a tenere viva la questione – fanno sapere da Qui Lecco Libera – interrogandosi sul perché l’Italia non sia capace di punire la tortura e di riformare in senso democratico le forze dell’ordine. Azioni che non farebbero altro che tutelare e aiutare anche la parte sana e perbene di quei corpi”. Se ne parlerà all’incontro di questa sera, con inizio alle 21. Ingresso libero.

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