Tra arrampicata e psicologia, la montagna secondo Hazel Findlay

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Sergio Longoni, Hazel Findlay, Luca Calvi, Matteo Della Bordella
Sergio Longoni, Hazel Findlay, Luca Calvi, Matteo Della Bordella

 

SIRTORI – Classe 1989, Hazel Findlay inizia ad arrampicare a soli 7 anni, dimostrando da subito grande talento: “Non posso credere che tutta questa gente sia venuta qui solo per ascoltare me”.

Anche la climber inglese è rimasta stupita della calda accoglienza che “Casa Longoni” riserva a tutti i suoi ospiti. Ieri sera è toccato anche a lei, protagonista della 195^ serata “A tu per tu con i grandi dello sport”: “Sono molto contenta di essere qui – ha detto – ma soprattutto sono molto onorata di parlare a una platea così numerosa”.

Accanto a lei l’interprete Luca Calvi, che da parecchi anni collabora con df-Sport Specialist, mentre Matteo Della Bordella, testimonial e presidente dei Ragni della Grignetta, ha introdotto questo particolare personaggio: “Sono un grande fan di Hazel: di ragazze forti ce ne sono tante ma quando si tratta di andare sulle grandi pareti il discorso cambia. Lei è l’eccezione e poi, per quanto riguarda l’arrampicata ‘trad’ è una delle migliori al mondo in senso assoluto, anche a confronto con gli uomini”.

La consegna della picozza d’oro

 

Dopo un breve excursus sugli approcci all’arrampicata (“A 7 anni ho iniziato ad arrampicare; a 11 anni, siccome una bici costava troppo, i miei genitori decisero di regalarmi un via nuova”), Hazel ha raccontato la sua decisione di diventare un climber professionista: “Ho capito che era la mia strada e così mi sono ritrovata in giro per il mondo dormendo in una macchina”.

Per lei l’arrampicata è come un flusso: “Ci sono momenti in cui non puoi fare a meno di lasciarti andare a quella determinata situazione”. Quindi ha mostrato un filmato con una sequenza di movimenti, uno in fila all’altro, eleganti. Gesti precisi che la spingono verso l’alto ed esprimono forza e delicatezza allo stesso tempo: “Ecco cosa è per me questo flusso”.

Fotografie di grandi pareti, Yosemite, El Capitan e poi arrampicate trad in Gran Bretagna protetti solo da micro nuts e ancoraggi improbabili. Tra i momenti più emozionanti il filmato con una carrellata di cadute, protezioni che saltano e gente che arriva a terra: “Ecco, questa è l’arrampicata in Gran Bretagna, se non ci sei nato è difficile capire”.

Hazel Findlay, durante uno stop causato da un incidente, ha elaborato una sua filosofia: “Ho cercato di studiare la psicologia dell’arrampicata e ho individuato alcuni punti fondamentali: non abbiate paura di sbagliare o fallire, ciò che conta è l’esperienza; diversificate, usate diversi stili e discipline; bisogna avere una motivazione intrinseca; pensate al movimento che state eseguendo e non a ciò che verrà dopo; cercate sfide commisurate alle vostre capacità, solo così si può crescere; se avete dubbi fatevi una risata, l’arrampicata deve essere un piacere”.

La consegna della picozza d’oro a Renato Frigerio

 

Un’altra splendida serata, terminata con la consegna di una piccozza d’oro, il consueto omaggio che Sergio Longoni riserva ai suoi ospiti. E poi, una piccola sorpresa: una piccozza d’oro è stata regalata anche a Renato Frigerio, volto noto nell’ambiente della montagna lecchese: “Senza il suo prezioso aiuto questa serata e tante altre iniziative non sarebbero possibili” ha detto Longoni.