LECCO – Novanta giorni di tempo (oggi scesi ad 85) per “la demolizione e il ripristino delle opere abusivamente realizzate”, pena l’ “immissione nel possesso delle aree interessate” (ovvero il Comune ne diventerà proprietario) e relativa demolizione “a spese dei responsabili dell’abuso”.
Il caso villette di Malnago, sta facendo perdere il sonno a chi quelle abitazioni le aveva già acquistate e chi (cinque famiglie in tutto), già vive in quelle case e che mercoledì si è visto recapitare un’ordinanza di demolizione delle “opere abusive e riduzione in ripristino dello stato dei luoghi” emessa dal Comune di Lecco in data 2 luglio.
Il provvedimento riguarda 14 unità abitative: cinque già abitate, una ancora invenduta più otto incomplete e sotto sequestro (di cui sette invendute e una, come emerso, interessata da un atto di compravendita prima che scoppiasse il caso abusi) di proprietà della società immobiliare e per le quali il termine dei 90 giorni inizierà dalla data di dissequestro.
Ad aggravare le cose, l’ordine per cui tutto il comparto dovrà essere in regola entro 90 giorni. Se anche uno solo uno dei proprietari non dovesse affrontare i lavori di ripristino, il provvedimento verrà applicato a tutte le unità abitative interessate dall’ordinanza anche quelle in cui sono stati effettuati gli interventi richiesti.
“L’ordinanza parla chiaro – sottolinea l’assessore all’Edilizia Privata del Comune di Lecco Gaia Bolognini – Ci attendiamo un riscontro credibile entro 90 giorni”.
In caso contrario? “Se non verrà fatto nulla – prosegue l’assessore – il Comune diventerà proprietario dell’immobile. Poi sarà competenza del Consiglio decidere in merito”.
Sulla questione abbiamo interpellato Giorgio Siani, anche lui raggiunto dall’ordinanza in quanto agli atti risulta essere Progettista e Direttore dei Lavori. Figura nota nella politica locale come esponente della Lega e già sindaco di Mandello del Lario, raggiunto telefonicamente ha spiegato di “aver rimesso l’incarico nell’agosto del 2017 – aggiungendo – E’ un anno che non seguo la vicenda”.
Tre anni fa, quando emerse il caso dei presunti abusi edilizi per le villette di Malnago, Siani aveva ricevuto la notifica di apertura di indagini da parte della Procura. A quei tempi, la questione riguardava esclusivamente la realizzazione, ritenuta non conforme secondo gli inquirenti, dei sottotetti delle 14 unità abitative che sarebbero dovuti essere ‘non abitabili’, mancando le autorizzazioni per renderli tali. Il nome di Siani compare ora nell’ordinanza del Comune per il suo ruolo di Progettista e Direttore dei Lavori.
Oggi, l’incarico è affidato ad un nuovo professionista, l’architetto Massimiliano Nutricati di Colico che, contattato telefonicamente, ha fatto sapere di aver preso recentemente visione della documentazione e di non voler rilasciare al momento dichiarazioni pubbliche in attesa di decidere come intervenire. A breve si terrà un incontro tra residenti e rappresentanti delle società coinvolte per studiare una strategia comune di ripristino degli immobili.
I volumi dovranno essere riportati a norma e questo significa intervenire ai piani seminterrati, oggi “completamente fuori terra” come si rileva nell’ordinanza, eliminare di questi porte finestre e finestre così come gli impianti dei sottotetti per renderli di nuovo ‘non abitabili’. Sono considerate irregolari anche alcune parti esterne comuni, come i ponticelli di attraversamento del torrente Moeda di cui si contesta la realizzazione in difformità rispetto alla concessione idraulica.