
LECCO – Una cosa, oramai da anni, è certa: la Procura di Lecco, considerando il rapporto sostituto procuratore per numero di abitanti, è sottorganico. Un dato che il Procuratore Capo della Repubblica di Lecco Antonio Angelo Chiappani non ha mancato di sottolineare nemmeno questa mattina, martedì, durante la tradizionale presentazione dell’attività dell’anno giudiziario (che riguarda il periodo compreso tra il 1 luglio 2016 e il 30 giugno 2017).
Un anno di lavoro intenso, come raccontano i numeri, ‘spartito’ tra i quattro sostituti procuratori Cinzia Citterio, Silvia Zannini, Paolo Del Grosso e Nicola Preteroti, quest’ultimo trasferito a Bergamo dallo scorso novembre. In attesa dell’arrivo del sostituto, previsto per maggio, sono tre i magistrati a doversi occupare della mole di iscrizioni che giunge loro tra le mani (oltre 1.200 fascicoli l’anno, circa tre al giorno, ndr). Accanto alle iscrizioni ci sono poi le udienze (326 le giornate di udienza a cui i pm hanno garantito presenza) e le attività di indagine.
Il lavoro, insomma, non manca. Chiappani ha ribadito il delicato problema: “Qui non si ruba lo stipendio – ha ironizzato – la Provincia di Lecco ha il rapporto tra Sostituti e abitanti più alto dell’Italia settentrionale, uno ogni 84.348,5. Come noto il Consiglio Superiore della Magistratura aveva richiesto un aumento delle unità, ma il Ministero ha rigettato la proposta. E’ già tanto che ci abbiano mandato un sostituto del dottor Preteroti”.
Accanto ai procuratori (sostituti e onorari, 8 in totale), l’Ufficio della Procura lecchese conta un personale amministrativo di 18 unità, 5 delle quali impegnate nel lavoro ‘front-office’ di apostille e legalizzazioni (quasi 2 mila quelle effettuate ogni anno).

Passando all’attività, nell’anno giudiziario 2016-2017 sono stati definiti 5.390 procedimenti penali a carico di indagati noti e 3.518 a carico di ignoti, con una diminuzione della pendenza significativa, pari al -19,17%.
Per quanto riguarda le iscrizioni di procedimenti, 4.706 sono stati quelli a carico di noti (-13,25% rispetto al 2015-2016), 3.366 a carico di ignoti (+6,93% rispetto al periodo precedente).
E’ in questo contesto che il Procuratore Capo ha avanzato una prima riflessione, sottolineando il dato relativo ai reati commessi dagli stranieri: “E’ un dato diminuito numericamente (1.446 rispetto ai 1.583 dello scorso anno giudiziario, ndr) ma che ha visto un aumento percentuale (da 33,70% a 35,98%) rispetto al numero complessivo degli indagati. L’8,2% dei cittadini stranieri commette reati, questo è un dato che fa riflettere – ha affermato il Procuratore Capo – che ci parla chiaramente dei problemi di disgregazione economica e sociale di cui il territorio soffre. Non prendiamoli come scusa per puntare il dito contro lo straniero, ma per riflettere su cosa si può fare”.
Tra i dati più allarmanti sottolineati da Chiappani quelli relativi ai reati in famiglia, aumentati del 13,02%, e ai procedimenti per droga (aumentati del 60,38%).
“Nell’ultimo anno abbiamo assistito ad un elevato incremento dei reati commessi in famiglia”. ‘Decisamente allarmanti’ sono stati definiti i dati per stalking (-18,33%) e violenza sessuale (passate da 39 a 73, +87,18%) mentre in aumento sono i dati raccolti riguardo lo sfruttamento della prostituzione (da 6 a 12 iscrizioni) e casi di pedofilia e pedopornografia (da 3 a 6). 101 i procedimenti per violazione degli obblighi di assistenza familiare, contro i 91 rilevati l’anno precedente.
Preoccupante il dato relativo ai reati di droga, con 170 iscrizioni di cui 120 a carico di ignoti. “Il problema della droga è l’indotto portato, ben visibile nelle situazioni di degrado e disagio sociale, soprattutto familiare. Purtroppo – ha affermato Chiappani – il fenomeno appare di difficile contenimento: il monitoraggio delle forze dell’ordine è costante ma l’interscambiabilità dei soggetti, per lo più provenienti dall’area del milanese, e il continuo cambiamento dei luoghi di incontro rendono difficoltosi interventi più incisivi”.
Aumentate anche le iscrizioni riguardanti reati di infortuni sul lavoro (+13,89%), con 3 infortuni mortali a fronte dell’unico che si era registrato nel periodo precedente.
Per quanto riguarda i reati economici, quasi raddoppiate le iscrizioni per i reati fallimentari e societari (+72,73%). 5 le iscrizioni per il reato di falso in bilancio, 76 i procedimenti per reati fallimentari (bancarotta fraudolenta, semplice e societaria). Diminuiti invece i reati tributari (-27,07%).
Numerose restano le infrazioni al codice della strada con 392 casi in totale. Le iscrizioni per omicidio colposo stradale sono stati 13 a carico di autori noti e 4 a carico di ignoti.
Da segnalare l’assenza di iscrizione di reati per associazione a delinquere di stampo mafioso e di tentato omicidio. 3 le notizie di reato per omicidio volontario tra cui spiccano la morte del piccolo Liam (prevista per domani, 7 febbraio, l’udienza davanti al Gip) e l’assassinio di Maria Losa Adeodata, per il quale pochi giorni fa è stato condannato a 24 anni di reclusione Roberto Guzzetti.
“Vorrei ribadire che l’obiettivo di questa Procura, ovvero sia quello di definire un numero di procedimenti maggiore rispetto alle sopravvenienze, è stato conseguito grazie al senso di responsabilità e di dedizione al lavoro dei magistrati, del personale e degli addetti di Polizia Giudiziaria. A loro il mio più profondo ringraziamento” ha concluso Chiappani.

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