LECCO – In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne che si celebra mercoledì 25 novembre, l’associazione Telefono Donna Lecco in collaborazione con la Libreria Volante ha organizzato un incontro lunedì sera con la scrittrice milanese Cynthia Collu, autrice del libro “Sono io che l’ho voluto”, edito da Mondadori.
Un’occasione per avere un momento di confronto sul tema, affrontato dall’autrice in maniera talmente reale da far sembrare la storia vera, arricchita dalla presenza di una vittima di violenza da parte del proprio compagno che ha portato alla platea della sala conferenze di Palazzo Falck la propria testimonianza.

“Attraverso questo libro – ha raccontato Cynthia Collu – ho cercato di capire perché una donna colta, affascinante e intelligente subisce i maltrattamenti del compagno che ne lede in continuazione l’autostima. Come mi sono avvicinata a questo tema? Da bambina ho vissuto un padre molto violenza, soprattutto a parole, ma ogni tanto anche a gesti. E’ qualcosa che mi ha segnato molto, il tema mi ha coinvolto e mi ha portato a sentirmi spesso fragile nel rapporto con gli uomini. Poi crescendo ho per fortuna trovato un ottimo compagno ma ho tante amiche che hanno vissuto queste situazioni e l’insieme di esperienze mi ha portato a scrivere questa storia”.
La storia narra di Miriam e Sebastian, che si incontrano e si innamorano a scuola: lei studentessa sedicenne, lui il suo insegnante ventottenne. Tra i due è subito amore ma più passa il tempo e più Sebastiano inizia a trattare Miriam come una totale impedita, fino a farla sentire completamente inadeguata. A complicare la situazione sarà l’arrivo di un figlio, Teodoro.
“Invero nel libro ho voluto cercare di analizzare entrambe le situazioni e i punti di vista – ha spiegato l’autrice – e cioè: perché la donna subisce? E perché l’uomo diventa maltrattante?”
Attraverso le letture di alcuni episodi del libro l’autrice, sulle domande della portavoce di Telefono Donna Lecco, ha così consegnato ai presenti un quadro potente di una situazione pesante e svilente, di cui le donne faticano spesso a liberarsi. Un consiglio però l’autrice lo ha dato: “Tenetevi strette le amiche, le altre donne. La sorellanza è importantissima per far fronte e combattere certe situazioni e può dare quella spinta in più a denunciarle o a parlarne nei centri antiviolenza”.
L’incontro è stata anche occasione per l’Associazione Telefono Donna di informare sulla propria attività, dando alcuni dati, aggiornati al 30 ottobre scorso.
80 le donne attualmente in carico all’Associazione, di cui 23 straniere (africane, soprattutto, ma anche sud americane e dell’est europa). La maggior parte di loro hanno dai 28 ai 37 anni: di loro solo 18 hanno denunciato i maltrattamenti.
“Sensibilizziamo la società contro questa piaga – è stato l’appello dell’Associazione – ancora molto si può fare”.
Nel 2014 i diversi centri antiviolenza della Provincia di Lecco hanno dato vita al Progetto Star che si occupa di far fronte alle violenze di genere.

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