Calano gli infortuni sul lavoro nel lecchese, non le vittime

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    L’incidente mortale accaduto nel luglio del 2017 a Oliveto Lario

     

    LECCO – “Nel 2017, nella sola industria lombarda si sono registrati 27.395 infortuni (su un totale di 95.207), di cui 58 mortali (su un totale 139), in aumento rispetto agli anni precedenti”.

    Sono le sigle regionali dei sindacati Fim Cisl Fiom Cgil Uilm Uil a diffondere gli ultimi dati nell’ambito della sicurezza sui luoghi di lavoro, annunciando sul tema una campagna straordinaria di assemblee nelle fabbriche.

    Nel corso delle assemblee in azienda Fim, Fiom e Uilm della Lombardia discuteranno coi lavoratori i problemi aperti sul fronte della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ed elaboreranno proposte che diventeranno parte integrante di un documento che sarà presentato il 19 marzo in occasione dell’incontro all’aula magna dell’università Bicocca, alla presenza dei segretari generali nazionali di categoria Fim, Fiom e Uilm, Marco Bentivogli, Francesca Re David e Rocco Palombella.

    “I recenti infortuni mortali registrati in Lombardia impongono una riflessione profonda sui temi della salute e sicurezza sul lavoro e richiedono uno sforzo di rielaborazione di richieste e sollecitazioni da portare alla Regione, alla magistratura, l’Ats e l’Inail nonché di rivendicazioni contrattuali da integrare nelle piattaforme di contrattazione aziendale”, affermano i sindacati. Uno degli ultimi casi più gravi è quello accaduto nel gennaio scorso all’azienda milanese Lamina dove tre operai sono morti intossicati dall’ossido di azoto.

    Nel lecchese, nel 2017, si sono contati due infortuni mortali, a settembre in un’officina di Merate dove ha perso la vita il meccanico Stefano Casati, schiacciato dall’autobus che stava riparando, e un giardiniere, Lirim Djaferi, travolto da un muro crollatogli addosso mentre lavorava all’esterno di una villa a Oliveto Lario, a luglio. A loro dovremmo però aggiungere l’agente Francesco Pischedda, morto in servizio inseguendo un malvivente a Colico.

    Un numero di vittime che quindi è pari a quelle che erano state registrate nel 2016, con tre morti bianche verificate in provincia di Lecco, due nel settore dell’edilizia e una nel settore manifatturiero.

    I dati completi dell’INAIL sugli infortuni in provincia di Lecco dal 2012 al 2016 (clicca per ingrandire)

     

    E’ in quest’ultimo ambito lavorativo che si concentrano però gli infortuni anche in provincia di Lecco, tendenza confermata dai dati del 2016 con 1144 incidenti in fabbrica, un numero in diminuzione rispetto ai dati degli anni precedenti fino al 2012 quando si contavano  1391 episodi sono nel settore della manifattura.

    “Il contratto nazionale dei metalmeccanici ha prodotto importanti avanzamenti sui temi della salute e della sicurezza – aggiungono – che devono trovare cittadinanza in tutti i luoghi di lavoro per rendere più forti i lavoratori nella difesa dei propri diritti e rafforzando una condivisa e diffusa cultura della sicurezza”.

    Le ultime statistiche provinciali riguardano i primi nove mesi del 2017, con 2531 infortuni in tutti i settori economici nel lecchese, in lieve diminuzione (-2.4%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.