E’ morto l’imprenditore 84enne Giuseppe Gandola

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    LECCO – Si sono tenuti oggi a Lecco, nella basilica San Nicolò, alle 14.30, i funerali dell’imprenditore Giuseppe Gandola, scomparso ieri all’età di 84 anni.

    Gandola lascia la moglie Anna, le figlie Paola, Marta, Luisa, Adele, Cristina, Elena e il figlio Paolo. Figura di spicco nel panomara imprenditoriale e industriale lecchese, Gandola ha guidato la storico colorificio di famiglia, ma il suo impegno non si è esaurito all’interno dell’attività di famiglia. Associato e membro dell’Unione Indutriali, Gandola dal 2000 al 2002, con l’allora presidente Riccardo Camusso, ha ricoperto il ruolo di vice, e prima ancora quello di presiedente di Confidi oltre ad essere stato membro del Comitato Piccola Industria.

    A ricordare la figura di Gandola è proprio l’ex presidente degli Industriali Camusso: “Conosco Giuseppe da moltissimi anni, l’ho conosciuto sia come imprenditore, che come uomo di Confidi e Confindustria, ma anche come patriarca di una numerosa e bella famiglia. Ho avuto il piacere di lavorare con lui quando ero presidente potendone apprezzare le sue doti e le sua qualità sia di uomo che di imprenditore.  Era una persona di grande sensibilità e umanità, una persona garbata, corretta, gentile e molto attenta. Un uomo saggio, capace di arrivare in fondo alle cose e la notizia della sua scomparsa mi ha lasciato un grande senso di vuoto”.

    A ricordarlo è anche l’ex direttore di Confindustria Maurizio Crippa: “Quando ho iniziato a fare il Direttore degli Industriali nel 1991 Gandola si è dimostrato una delle persone che mi hanno aiutato maggiormente, non solo sul piano della collaborazione, ma anche sul piano umano. Era una persona che dava fiducia e in più occasioni ha saputo motivarmi. Lo ricordo come un uomo molto propositivo, che aveva un grande senso della concretezza, sempre pronto a partecipare, a proporre nuovi progetti mosso sempre da una grande voglia di costruire… una voglia, che si declinava anche nella sua grande passione: quella per la realizzazione di veivoli leggeri e ultraleggeri”, passione che lo portò, insieme ad altri appassionati del volo, a fondare nel lontano 1973 l’Associazione Lecchese Aeromodellisti.
    “Era un grande curioso nel senso buono del termine e lo ha dimostrato anche nei confronti delle nuove tecnologie  – prosegue Crippa – ricordo per esempio quando riprodusse in formato digitale tutte le sue foto salvandole poi sul suo portatile. Anche in quella occasione dimostrò ancora una volta di essere capace di stare al passo con i tempi non solo sul piano lavorativo e imprenditoriale. Infine, ma non da ultimo, va ricordata la sua simpatia e la sua bontà. Per me è stato un amico e la notizia della sua morte è stata un colpo duro”.