
LECCO – The Lord’s Prayer, la preghiera del Padre Nostro nella versione di un mito del soul, Marvin Gaye, ha risuonato nel silenzio della chiesa di Acquate: è l’omaggio che l’amico Ronnie Jones ha voluto intonare nel giorno dell’addio a Dino Siani.
Anche cantante statunitense ha partecipato ai funerali del compositore lecchese, scomparso martedì dopo alcuni mesi di malattia, quando mancavano poche settimane al suo 81esimo compleanno.
“Ero molto amico di Dino. Con lui ho condiviso 30 anni di lavoro qui e là per il mondo. Sono pochi i veri pianisti che sanno far cantare il pianoforte, la maggior parte di loro suona tecniche, senza feeling, Dino sapeva fare sua una melodia, ti faceva perdere nella sua musica”.
Come Ronnie Jones, altri musicisti che hanno collaborato con il maestro nella sua lunga carriera hanno raggiunto Lecco mercoledì pomeriggio per la funzione religiosa unendosi ai familiari, ai figli Carlo, Laura e Giorgio, quest’ultimo ex sindaco di Mandello, e ai nipoti, ai loro amici e conoscenti.
“La prima volta che Dino esordì in una grande orchestra fu con mio fratello Nello Segurini nel 1957 – ricorda Pier Mario Segurini, fratello del grande direttore e compositore italiano – Dino ha riscritto la storia della canzone italiana degli ultimi 150 anni. Era mercoledì, la scorsa settimana, quando ci siamo sentiti. Mi disse: ‘Ho suonato per la mia ultima volta’” .
Ed ha suonato fino a che ha potuto il grande maestro. Una vita data alla musica, “una vocazione, per lui è stata come una chiamata, la sua musica era un esercizio di amore e carità, trasmettendo emozioni, elevando sé stesso verso gli altri e con lui la nostra umanità” ha sottolineato nell’omelia don Carlo Gerosa, parroco di Acquate, rione dove il maestro si era stabilito negli ultimi quindici anni.
Ad affiancarlo nel rito anche don Agostino Frasson, direttore dell’istituto Don Guanella al quale il maestro Siani aveva in più occasioni dato il proprio contributo. “E’ stato un testimone della bellezza, perché attraverso la sua musica esprimeva la bellezza di Dio”.
Un’esistenza piena di soddisfazioni che la perdita della sua compagna di vita Carla Milla, nel 2015, aveva riempito di dolore. “Dicevi che senza la mamma nulla aveva più senso, nemmeno suonare perché tutto ti ricordava lei. Poi ha invece dimostrato una forza incredibile, sei stato un esempio per tutti noi – si è rivolta a lui dall’ambone della chiesa, la figlia Laura – In questi anni senza mamma ci siamo riscoperti, padre e figlia. Dicevi di essere vecchio, sì, ma mai adulto. Sei stato un grande seduttore, tutti ti hanno amato ed hai incantato tutti con la tua musica. Hai suonato fino alla fine, a denti stretti quando era diventato più difficile, perché quella era la tua vita”.

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