Mangioni: già in 500 sul web contro la chiusura del punto nascite

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    MangioniLECCO – “Una donna ha il diritto di scegliere dove far nascere suo figlio. Perché nonostante i numeri è un reparto che funziona. Perché sono un valida alternativa all’ospedale. Perché nonostante non ci siano rianimazione e terapia intensiva neonatale, sono presenti comunque professionisti in grado di gestire ogni evenienza. Perché per un’ostetrica lavorare in un posto in cui ha il contatto con la donna dall’inizio alla fine del suo percorso è molto gratificante. Perché l’ambiente è familiare, accogliente e tranquillo. È sempre stata un punto di riferimento dalla Valtellina alla Brianza”.

    Questa è una parte del testo della petizione cartacea promossa da alcune madri “fiere” di aver dato alla luce i propri bimbi presso la Clinica Mangioni di Lecco che a breve rischia di ritrovarsi senza reparto di maternità, dopo la chiusura decisa dalla Regione.

    Un gruppo lanciato da due di queste mamme, Luisa Sancineto e Roberta Pinchetti, e che si affianca all’iniziativa di un altro gruppo di genitori e coordinato da Chiara Manzoni che per il 9 novembre ha organizzato un presidio di fronte alla clinica.

    “Entrambe le iniziative hanno lo stesso obiettivo – spiegano Luisa e Roberta – ma non ci troviamo d’accordo nelle critiche che sembrano emergere nei confronti dell’ospedale Manzoni sull’impossibilità di gestire il numero di parti.  Quello che vogliamo sottolineare è che la chiusura di questo reparto è un’ulteriore penalizzazione nei confronti non solo della città di Lecco ma anche di tutti i cittadini dei comuni della provincia”.

    Il gruppo Facebook lanciato dalle mamme (al link) ha già raggiunto le 500 adesioni e i fogli della petizione stanno facendo il giro della città.  Per chi volesse contattare gli organizzatori, aiutarli nella raccolta firme può scrivere  all’indirizzo mail: si.nascitemangioni@libero.it