Rivabella: molestie sulla ciclabile. Due episodi segnalati

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    LECCO – Sono due gli episodi di molestie avvenuti tra lunedì e martedì lungo la pista ciclabile di Rivabella e segnalati alle forze dell’ordine. 

    Nel primo caso, una donna che portava al passeggio il proprio cane ha raccontato di essere stata seguita per un tratto da un individuo che l’avrebbe apostrofata con un commento spinto e che, alla minaccia di chiamare le forze dell’ordine, si sarebbe poi allontanato; il secondo invece riguarda un’atleta che stava correndo ed è stata avvicinata da un uomo che l’avrebbe seguita di corsa, fino a raggiungerla. La donna si sarebbe messa in salvo allontanandolo con una gomitata.

    Da lunedì sui social si parla con preoccupazione di quanto accaduto, mettendo in guardia sulla fruizione della ciclopista soprattutto in orario sera, essendo un luogo isolato e poco illuminato. Sulla questione si è espressa pubblicamente con una lettera anche la portavoce di Appello per Lecco, Viviana Musumeci che ha invece invitato le donne a reagire.

    Viviana Musumeci
    Viviana Musumeci

    “Ancora una volta, in seguito a delle molestie sessuali avvenute sulla pista ciclabile della nostra città, viene spiegato alle donne a non frequentare quella zona da sole. Io su quelle pista ci vado regolarmente e, una volta mi è capitato di essere infastidita da un uomo all’indirizzo del quale è partito una battuta, talmente potente ed esplicita, che non ha avuto tempo di ribattere.

    Ecco, forse è arrivato il momento di spiegare alle donne questo. A reagire, non a non frequentare i posti non pericolosi che lo diventano a causa di pochi episodi che vengono strumentalizzati e trasformati in monito per il genere femminile. Nell’anno domini 2016, questo consiglio, che potrebbe passare agli occhi di qualcuno come una semplice frase di buon senso, è il frutto, forse meno evidente e per questo più insidioso, di quel trogloditismo maschilista che molte di noi, ancora oggi subiscono, più o meno. Ricordo che appena eletta portavoce di Appello per Lecco, alcuni social, persino di giornali online, che non sempre vengono monitorati, furono, anche, riempiti da commenti sul mio riguardo, poco edificanti, solo per il fatto di essere donna. Sport diffuso molto anche a livello nazionale.Piuttosto che insegnare ai maschi a non molestare, picchiare, violentare le donne, insultarle anche davanti ai figli, trattarle da minus habens o chiedere maggiori controlli alle forze dell’ordine, si spiega alle donne a non frequentare da sole la pista ciclabile.

    Perché è una responsabilità loro non subire tutto quanto elencato sopra. La mia opinione di donna, madre, moglie, professionista, figlia, è, invece, che questa sia una piaga della società moderna. Ed è, come tale, un problema della società, perché le donne escono da sole – io per motivi di lavoro, lo faccio spesso -, lavorano – spesso più degli uomini, senza aggiungere le ore di lavoro in casa -, sostengono gli anziani, crescono i figli, fanno volontariato, pagano le tasse, insomma fanno tutto quello che fanno gli uomini e meritano rispetto, non come donne, ma come esseri umani. E’ un attacco della società – anche femminile, a volte – al cuore della società stessa.

    Ribaltiamo, quindi, il punto di vista e facciamo delle belle lezioni di civismo ai trogloditi di tutte le razze, tutte le culture, tutti gli status sociali, e spieghiamo loro che non si fa. NON SI FA. Prima che da un consiglio a frequentare la pista ciclabile in gruppo si passi, nell’anno domini 2016, al consiglio a non indossare la minigonna e al coprifuoco. Per sole donne. ça va sans dire”

    Viviana Musumeci
    Portavoce di Appello per Lecco