Leggermente decolla con Bianchini: “Scrivere è una festa”

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Leggermente - Luca Bianchini(13)LECCO – Dopo l’antipasto in mattinata a cura dei ragazzi dell’Istituto Scuola Grafica Moda e Design (vedi articolo), ha aperto ufficialmente i battenti la quinta edizione di Leggermente, il festival letterario promosso e organizzato da Confcommercio, che quest’anno è dedicato al tema del sogno.

Ospite della prima serata il giornalista, scrittore e conduttore radiofonico Luca Bianchini, che ha presentato i suoi ultimi due romanzi: “Io che amo solo te” e “La cena di Natale”. 

Un fiume in piena di parole, Bianchini, che ha intrattenuto il pubblico raccontando aneddoti e curiosità relative alla scrittura dei suoi due romanzi. “Scrivere è un grande piacere – ha affermato l’autore piemontese – ma dal momento che ho tantissimi lettori Leggermente - Luca Bianchini(11)affezionati è diventato anche un lavoro a cui prestare molta attenzione: è come avere l’opportunità di tirare un calcio di rigore in finale, è una grande occasione e un onore, nonostante le cose migliori si facciano quando non si è conosciuti e sotto pressione”. “Scrivere un bel romanzo – ha proseguito Bianchini – è un insieme di buone coincidenze, fa parte del mio equilibrio ed è un momento gioioso molto diverso dal blog o dalla radio. “Io che amo solo te”, ad esempio, è figlio di due fasi di stesura ben distinte e l’idea di scrivere un romanzo sul matrimonio mi è venuta dopo aver visto una coppia di sposi sugli scogli di Polignano a Mare, in Puglia, ma soprattutto dopo aver ascoltato attentamente i racconti e gli aneddoti legati ai loro matrimoni. Era un tema che mi intrigava, per questo dico sempre di fidarvi delle cose che vi interessano, anche se magari interessano solo a voi: in questo modo le racconterete con maggiore entusiasmo e credibilità”.

“Una delle soddisfazioni maggiori di quando scrivo – ha raccontato ancora Luca Bianchini – è la possibilità di sognare ad occhi aperti e di poter ricreare, grazie all’immaginazione e al sogno, che è tra l’altro anche il tema del festival, un’occasione per vivere meglio”. “Altre volte invece – ha spiegato lo scrittore e giornalista – le idee per scrivere mi vengono dalla classica domanda “tu cosa ne sai?”: è il caso de “La cena di Natale”, un libro incentrato sul Bimby, un robot da cucina che ho conosciuto grazie a una discussione con un’amica durante una vacanza e che ho riscontrato essere uno dei temi caldi tra i commenti sul mio blog. Così ho deciso di dedicargli un intero romanzo, mettendolo addirittura in cima all’albero di Natale sulla copertina”.

Sollecitato da alcune domande del moderatore Marco Magistretti, Bianchini ha Leggermente - Luca Bianchini(4)quindi spiegato come mai nei suoi libri convivano speranza e segreti: “oggi è fondamentale scrivere storie positive, mi affascina il tema della speranza, specialmente perché le cose mi sono andate bene in un momento in cui a tutti andavano male; ci tengo a parlare di speranza, come a testimoniare che la vita può sorprenderti in ogni momento: basta credere e lavorare al proprio sogno con passione e volontà. E’ un po’ come l’idea del vento in “Io amo solo te”: il maestrale che arriva improvviso a ripulire e purificare l’aria è la metafora di un amore che arriva quando meno te lo aspetti e ti sorprende. Quanto ai segreti, mi piacciono molto perché nascondono sempre una storia: quando confidi un segreto a qualcuno, sai che non sarà più tale un attimo dopo averlo rivelato, ma fa parte del gioco, quel che conta è la storia che nasconde”.

Infine una battuta sul film in lavorazione tratto dal romanzo “Io che amo solo te”: “sono contento dell’idea di trarre un film dal mio romanzo – ha ammesso Bianchini – perché ho scoperto che è una cosa percepita dalla gente come un grande traguardo, quasi più dell’aver scritto il libro. Si tratta di una nuova avventura che sto vivendo insieme a un mio amico e che ci permette di inserire anche elementi nuovi nella storia: mi sto divertendo molto, perché in fondo si tratta anche qui di scrivere e per me scrivere è sempre una festa”.