Ex Eucasting, lavoratori senza reddito. Lettera al Ministero

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Il fabbricato dell'ex Eucasting
Il fabbricato dell’ex Eucasting

 

MONTE MARENZO – Senza stipendio e senza copertura di ammortizzatori sociali: continua a preoccupare la situazione degli ex lavoratori della  Fomma (ex Eucasting)  di Monte Marenzo, acquistata alla fine dello scorso anno dall’Alp Group.

La Provincia di Lecco ha scritto al Ministero del Lavoro per portare all’attenzione del Dicastero non solo il caso in questione, ma anche per proporre una modifica normativa alle disposizioni in materia di ammortizzatori sociali in caso di procedure concorsuali con prosecuzione dell’attività aziendale.

Infatti, a causa del cambiamento delle disposizioni di legge, che non consentono più di ricorrere agli ammortizzatori sociali per gestire situazioni aziendali come quella descritta, spiegano dalla Provincia, gli organi della procedura della società fallita sono rimasti privi di un importante strumento idoneo a gestire in modo ottimale il periodo necessario a perfezionare la cessione del ramo d’azienda, finalizzata a garantire la prosecuzione dell’attività d’impresa da parte di ALP Group, garantendo un temporaneo sostegno al reddito ai lavoratori interessati dal trasferimento.

“Oggi i lavoratori sono senza retribuzione – spiega dalla Uilm, Enrico Azzaro, che segue la vicenda insieme a Rino Maisto della Fiom Cgil -l’azienda è ferma, non sono ancora partiti gli investimenti”.

Sindacati e lavoratori all’ingresso della sede di Confindustria, sede di un precedente incontro  sulla vicenda Eucasting

Le maestranze, un quarantina di lavoratori, sono in cassa integrazione straordinaria dallo scorso novembre, un mese e mezzo dopo l’acquisizione dell’azienda ma rischiano di non percepire nulla fino all’aprile del 2018. “Alcuni – prosegue il sindacalista – hanno trovato collocazione presso altre società attraverso il distacco, altri sono andati via definitivamente, ma la maggioranza è senza alcun tipo di sostegno economico da novembre.

Si tratta di una condizione “di estrema precarietà”, sottolineano dalla Provinicia, che assume rilevanza a livello nazionale per molte altre crisi aziendali che si sviluppano in modo analogo.

“A nome del Tavolo istituzionale ho scritto al Ministero per segnalare la delicata situazione economica in cui versano questi lavoratori, chiedendo anche una revisione della normativa in materia di ammortizzatori sociali nel caso di procedure concorsuali con prosecuzione dell’attività aziendale – commenta il presidente Flavio Polano – Il ruolo della Provincia è anche quello di ascoltare le istanze provenienti del territorio e farsi interprete delle esigenze raccolte. Auspico una sollecita soluzione alla situazione evidenziata e mi auguro che il piano di riorganizzazione aziendale di ALP Group possa procedere nel migliore dei modi per consentire il rilancio dell’attività industriale e il rientro al lavoro di queste persone”.

Nel frattempo non si sarebbe ancora chiuso “l’accordo di pagamento definitivo da parte di Alp – spiega il sindacalista della Uim – perché il gruppo si è trovato davanti ad uno stabilimento svuotato di elementi che sulla carta c’erano. Qualcosa in cortocircuito tra curatori, ex proprietari e l’attuale proprietà, e chi ne sta pagando le conseguenze sono i lavoratori”.

 

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